Due sovrappassi in tangenziale. Controllo di Vicinato: pochi in centro storico. Agricoltori non invitati al tavolo.

Si farà il sovrappasso pedonale e ciclabile sulla Losi all'altezza dell'area food, destinato a congiungere la via Parmenide con via delle Magliaie. La Gazzetta ne fa una delle sue aperture di oggi intervistando l'assessore Marco Truzzi che sottolinea l'importanza di un'opera destinata a mettere in sicurezza l'attraversamento della tangenziale verso un'area molto frequentata dai ragazzi e dai rider che dai vari fast food qui concentrati partono in direzione della città. Il servizio accenna anche a un ulteriore sovrappasso previsto tra viale Peruzzi e l'area sportiva. Li inserisce fra gli investimenti previsti dal Comune, senza accennare ai dieci milioni provenienti dal Pnrr che permetteranno di realizzarli, insieme ad altre opere di rigenerazione urbana fra le quali le tre aree ambientali periferiche e la sistemazione del troncone rimasto dell'autostazione.

 

 


 

Sul Carlino, in apertura, Fausto Paltrinieri, coordinatore del Controllo di Vicinato per i quattro Comuni dell'Unione e supervisore dell'area informatica, spiega l'ampio lavoro informativo che si sta svolgendo per continuare a raccogliere adesioni. I nuoci adepti vengono poi iscritti a un corso di formazione, ma làtita un po' il centro storico, rileva Paltrinieri, dove le adesioni sono ancora poche, forse per insufficiente informazione.


 

Nella seconda apertura la Gazzetta dà spazio alla protesta di un gruppo di agricoltori che si sono sentiti esclusi dalla creazione del tavolo di confronto tra il Comune e le loro associazioni. Lamentano di non essere stati consultati, come del resto altri operatori come cantine, caseifici, cooperative e considerano limitato un accordo che riguarda solo Carpi, quando il prossimo strumento di pianificazione territoriale, il Pug in gestazione, include i territori anche degli altri Comuni. Fra i vari problemi che affliggono il settore, sottolineano soprattutto il blocco dei lavoratori stranieri che non arrivano più in Italia a causa del Green Pass, mentre di Italiani disposti a lavorare nei campi non se ne trovano più.