Aziende - Lo usa la RS2 Architetti di Franco Rebecchi

Edifici con il modello Bim? Vuol dire costruirli prima di tutto con i dati

Tutti impreparati al blocco lavorativo Covid-19? No, a Carpi c’è chi era già pronto da qualche anno. L’Architetto Franco Rebecchi fondatore di RS2 Architetti studio associato con tre soci, gli Architetti Gian Luca Savazza ed Elisa Simboli e l’Ingegner Luca Scarduelli, venti collaboratori, una ventennale attività nell’industria dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, dal 2006 è tra i primi in Italia ad operare con il metodo rivoluzionario di progettazione Bim (Building Information Modelling), grazie alla creazione tutta “Made in Carpi” della sua innovativa Startup “bimO Open Innovation”.

«In tutti questi anni – afferma Rebecchi – mi sono chiesto perché investivo tanti capitali in tecnologia e formazione delle risorse umane; ora ho capito il senso. Infatti il giorno successivo al blocco lavorativo dovuto al Coronavirus tutto il nostro team di Architetti, Ingegneri, Geometri, Project Manager e Bim Manager lavoravano già in “smart working” cioè da casa sia collegati tra loro che con gli operatori della filiera delle costruzioni forti delle nostre tecnologie e dell’infrastruttura software».

Franco Rebecchi è un “figlio d’arte” del noto costruttore edile carpigiano Silvano Rebecchi, laureatosi in Architettura nel 1999 presso la Facoltà di Architettura di Firenze. Nel 2001 crea lo studio associato RS2 Architetti per la progettazione e realizzazione di edifici pubblici, complessi polifunzionali, strutture residenziali, centri direzionali ed edifici produttivi. Nel 2013 fonda la Solid (Solution Italian Design), società di progettazione e consulenza che opera sui mercati dei Balcani e dell’Est Europa con sedi a Milano, Modena e Belgrado con la realizzazione di rilevanti progetti internazionali.

Ma in cosa consiste l’innovativa tecnologia Bim (Building Information Modeling) ovvero “Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione”?

«Questo metodo – spiega Rebecchi – si usa per dare una struttura alle informazioni relative ad ogni costruzione per migliorarne sempre di più la pianificazione, la realizzazione e la gestione grazie alle più svariate tipologie costruttive. Tutti questi dati vengono raccolti, combinati e convogliati in un software (o elaboratore dati), collegati digitalmente per la loro visualizzazione e creata la relativa costruzione virtuale visibile in versione tridimensionale 3D. Un modello Bim contiene tutte le caratteristiche fisiche e funzionali di una costruzione, offre un notevole abbassamento dei costi, la possibilità di assumere le migliori decisioni durante l’intero ciclo di vita dell’opera a partire dalla sua prima concezione, alla realizzazione ed alla successiva gestione sino alla sua demolizione.

L’uso di questa tecnica l’abbiamo affinata – prosegue Rebecchi – con il sisma del 2012. Era una situazione in cui si lavorava in emergenza perché non c’era tempo ed abbiamo progettato alcuni grandi comparti industriali tra i quali Wamgroup di Cavezzo e Lameri Spa di Castelvetro Piacentino. Dopo alcuni anni da questa esperienza è nata la decisione di creare la nostra startup “bimO Open Innovation” con la quale ci rivolgiamo a tutti i mercati, a Studi professionali, Società immobiliari, Enti Pubblici, Imprese di costruzione e produttori di componenti e di attrezzature».

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