Fremiti da riapertura, Sindaco compreso. Riprende il mercato, I rider trovano sostegni

Aprire, aprire e ancora aprire. E' bastata una lieve e flessione a livello provinciale dei dati del contagio e dei ricoveri, perché si alzasse da più parti, e in modo pressante, la richiesta di allentare le misure restrittive da zona arancione. Se ne fanno interpreti la Gazzetta e, soprattutto, il Carlino di oggi nelle rispettive pagine provinciali. Alle quali approda, proprio sul Carlino, il sindaco Bellelli, alla luce della sua uscita "aperturista” da intendersi in entrambi i sensi: mitigare le chiusure dei locali, da una parte, e autorizzare l'esercizio delle loro attività, quanto meno quelle all'aperto, all'insegna del “si può cenare anche con il cappotto”. Tanto più che si va verso la stagione che lo consente, sottolinea il Sindaco di Carpi intervistato dal quotidiano, e che è ormai assodato che il virus, all'aperto, si trasmette meno. Resta tuttavia il monito a non passare da un estremo all'altro, come accaduto l'estate scorsa: il “come” si va a riaprire, nel senso di osservanza delle misure precauzionali, non deve mai essere dimenticato. Per il resto, l'inno alle riaperture risuona nelle pagine di entrambi i quotidiani, intonato soprattutto da ristoratori e pubblici esercenti, appunto, che sventolano il vessillo della nuova organizzazione Save our Works, ma anche dai titolari di palestre, mentre i negozi chiedono un ulteriore passo cromatico, verso cioè la zona gialla, perché riaprire per loro non è bastato in assenza della libertà per la clientela di muoversi.

 

Sulle pagine locali il clima provinciale si riflette in particolare sull'apertura del Carlino, che riserva molto spazio al ritorno del mercato in piazza Martiri dopo 40 giorni di fermo. L'area sarà comunque perimetrata, con tre varchi (due a nord e uno a sud), con ingresso e uscita separati e controllo della temperatura mediante scanner. Il Presidente Anva lamenta che, con l'altalena delle zone arancione, poi rossa, poi di nuovo arancione, la gente abbia poco a poco perduto l'abitudine a frequentare il centro: “Il caffè – dice – la passeggiata, il mercato” e finché c'è, aggiunge un insolito e inatteso “il Museo”, fregiandosi così dell'immagine di sostenitore di un istituto che non figura certo in vetta alle frequentazioni dei Carpigiani.

 

E' un riflesso della pandemia anche la protesta dei rider, protagonisti del boom dell'asporto e delle consegne di pranzi e cene a domicilio, che trova spazio in apertura della pagina locale della Gazzetta. La loro richiesta di tutela in fatto di diritti ha ricevuto il sostegno di una mozione del Pd-Carpi 2.0 e di un protocollo che vede schierate Amministrazione comunale e sigle sindacali e sul quale starebbe convergendo anche il sindacato autonomo creato dai rider stessi, la Union, che finora aveva mantenuto le distanze da Cgil, Cisl e Uil. Di spalla, la Gazzetta ospita la presa di posizione dei Verdi, espressa anche dall'assessore Artioli, circa un attraversamento pedonale in sicurezza della Traversa San Giorgio a loro avviso preferibile a un sovrappasso (nel frattempo, il tema ha trovato ampio spazio su Voce Città, con il botta e risposta tra il giornale e il referente della Fiab di Carpi). A loro avviso, il sovrappasso sarebbe invece consigliabile per scavalcare la tangenziale Losi all'altezza della zona fast food.