Gilet anti aggressione per i medici: dibattito in Regione. La breast unit spiegata da Maria Grazia Lazzaretti

Un dibattito all'assemblea regionale sulle emergenze della sanità; una condanna a 28 mesi, inflitta a un marito che, dopo la separazione, aveva sequestrato e minacciato la moglie per una quarantina di minuti; un'intervista alla dottoressa Maria Grazia Lazzaretti che si è ritirata dal lavoro, lasciando la breast unit di Carpi dove ha lavorato per quattro anni. Questi gli argomenti offerti oggi dalle cronache di Gazzetta e Carlino.

 

E' la Gazzetta, in particolare, a soffermarsi sui problemi della sanità regionale riproposti ieri da un'interrogazione di un consigliere di Fratelli d'Italia. Il servizio reca un'immagine del Pronto Soccorso di Carpi e titola in grande, diffondendosi poi sui dettagli tecnici, circa i corsi di difesa e i gilet con allarme di cui dotare i medici soggetti ad aggressioni, dando a intendere che il dibattito abbia riguardato i recenti episodi avvenuti a Carpi. Ma l'articolo riferisce in realtà di una situazione generale che caratterizza tutti i Pronto Soccorso dai quali medici e infermieri tendono ad allontanarsi, aggravando le carenze di organico. Un problema, questo, come sottolinea l'interrogante consigliere Lisei, che attraversa l'intero sistema sanitario regionale, con sempre più medici indotti a lasciare il pubblico per il privato. La risposta del sottosegretario Baruffi è stata indirizzata soprattutto a spiegare che la Regione intende valorizzare il lavoro dei medici del servizio sanitario pubblico e che il recente ricorso all'appalto è da ritenere solo una misura provvisoria per ridurre le liste di attesa. E sul tema della sicurezza per il personale dei Pronto Soccorso è intervenuta anche la consigliera regionale dei 5Stelle, Silvia Piccinini.

 

Si resta nella sanità con l'intervista a tutto tondo che il Carlino dedica alla dottoressa Lazzaretti che sottolinea i livelli di eccellenza della breast unit di Carpi, la stessa che ha indotto lei, modenese, a scegliere di lavorare al Ramazzini, all'interno di un team multidisciplinare in grado di curare assicurare assistenza e cura a 360 gradi.

 

Il caso giudiziario di cui parla la Gazzetta si riferisce a un episodio denunciato nel 2021: un settantenne di Novi residente a Carpi, separato dalla moglie dopo moltissimi anni, aveva sequestrato per una quarantina di minuti la donna in garage puntandole un coltello alla gola. Rinviato a giudizio dopo la perizia che ne aveva accertato la integrità mentale, l'uomo è stato condannato ieri dal giudice a 28 mesi di arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.