La maxi rissa di via Ugo da Carpi. Il mezzo secolo del gruppo scout Carpi 4

“Parce sepulto”, perdona chi è sepolto, verrebbe da commentare con Virgilio il paginone di oggi, tutto gialloblu a celebrare l'ascesa del Modena Calcio in serie B, sotto la testata Gazzetta di Carpi. Innocue rivalità di campanile: né Carpi fu particolarmente tenera con il capoluogo, quando il sole della gloria splendeva sulle eternamente povere tribune del Cabassi.


 

Meno innocue si sono rivelate invece le rivalità alla base dello scontro a colpi di mazze da baseball, machete e bastoni vari che hanno opposto la notte tra venerdì e sabato due bande di under 30 stranieri nei paraggi della palestra di via Ugo da Carpi. Carlino e Gazzetta ne fanno entrambi la notizia di apertura di oggi, concordando sulla versione dei fatti. Era l'una di notte, quando i residenti della zona sono stati svegliati da urla e schiamazzi dei protagonisti della rissa. Quando la Polizia, subito avvertita, è arrivata sul posto, i due gruppi si erano già dileguati, lasciando per terra solo tracce – bastoni, una mazza da baseball rotta, chiazze di sangue – di quanto era appena avvenuto. Ma gli agenti sono riusciti ugualmente a identificare e denunciare sei fra i protagonisti dello scontro, mentre altri cinque ci sono presentati al Pronto Soccorso. Due di loro, uno dei quali con mezza mano amputata dal machete, sono stati trasferiti a Baggiovara; altri due, sono stati accompagnati al Commissariato dopo le cure e un terzo, anche lui rimasto a Carpi, è stato ricoverato per trauma cranico in Neurologia. Sull'episodio è subito partita la protesta della destra politica, in questo caso con interventi di Annalisa Arletti e Federica Boccaletti, di Fratelli d'Italia, cui si sono accompagnati gli interventi di Francesco Natale, di Gioventù nazionale, e di Giulio Bonzanini, della Lega per Salvini Premier. Da Modena, per Forza Italia, si è fatto invece sentire Enrico Aimi. Gli interventi ruotano intorno al concetto di "Carpi città allo sbando”, di “Carpi sempre più in balia di bande violente”, di ““gravissimi episodi di cronaca che aumentano il degrado”. E non mancano i riferimenti polemici alla querelle – considerata perdita di tempo – che ha occupato le cronache nei giorni scorsi sulla revoca della cittadinanza a Benito Mussolini.

 


 

Molto risalto danno i due quotidiani locali di oggi ai cinquant'anni del gruppo scout Carpi 4, fondato nel 1972 da don Nellusco Carretti, della parrocchia di Quartirolo che è stata la culla del gruppo. Il logo inventato per la circostanza – una mano aperta accanto al fazzolettone rossoverde disposto a forma di O – viene spiegato come simbolo di accoglienza e caratterizzerà l'intero programma celebrativo dei prossimi mesi.