L'Unione candida il proprio piano di digitalizzazione e dematerializzazione di 170 mila pratiche edilizie

Il documento di 18 pagine è affidato alla carta. Ma il suo contenuto è indirizzato a fare sparire il tradizionale supporto cartaceo per tutte le pratiche edilizie che, se tutto filerà come da cronoprogramma, dal dicembre 2023 saranno completamente digitalizzate. Stiamo parlando del “Progetto di fattibilità tecnico economica della piattaforma di dematerializzazione e digitalizzazione delle pratiche edilizie” approvato in questi giorni dalla Giunta dell'Unione. E' una decisione che permetterà alle Terre d'Argine, in quanto considerate tra le “Unioni avanzate”, cioè più solide e strutturate, a candidarsi, con una manifestazione di interesse, ai contributi in conto capitale stanziati dalla legge regionale 5 del 2018 con il relativo piano straordinario di investimenti diretti a favorire il progresso digitale delle pubbliche amministrazioni. Per la precisione, il contributo richiesto complessivamente per i Comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano ammonta a 564 mila 317 euro e coprirebbe il 95 per cento dei costi (28 mila 215 euro restano a Carico dell'Unione).

La materia prima dell'operazione, ovviamente, è costituita dalla marea di faldoni cartacei che i quattro Comuni custodiscono oggi in cinque stanze, per un totale di 170 mila pratiche edilizie complessive (la sola Carpi ne ha archiviate 103 mila in più di 15 mila faldoni). Si tratta di materiale “vivo” nel senso che le richieste di visionare progetti dal 1950 ai nostri giorni custoditi negli archivi si moltiplicano anche in relazione alla conversione dell'edilizia alle ricostruzioni e ai rifacimenti. Da qui l'esigenza di facilitare il lavoro di ricerca per cittadini, imprese, enti pubblici, organi di polizia giudiziaria e tributaria, oltre che dello stesso personale dei Comuni, rendendo possibile la consultazione anche da remoto.

 

Il programma prevede la creazione di un tavolo di lavoro con i coordinatori dei quattro Comuni che definiranno il progetto esecutivo entro febbraio prossimo, prima di redigere il capitolato e avviare la gara per la ricerca di un operatore specializzato che dovrebbe cominciare a scansionare il materiale da giugno 2023, arrivando a ottobre alla predisposizione della piattaforma e al suo successivo collaudo. Particolare importante: il progetto prevede anche un'ampia azione di scarto, ovviamente sovrintesa dal tavolo di coordinamento, senza la quale il costo lordo sarebbe stato tre volte tanto. Il progetto è stato redatto in coerenza con il Piano triennale 2020/2022 per l'informatica nella Pubblica amministrazione della stessa Unione; con il piano nazionale Italia Digitale 2026, finanziato dal Pnrr; e con la sfida numero 3 dell'agenda digitale della Regione Emilia Romagna nota anche come Data Valley Bene Comune 2020/2023 sulla trasformazione digitale della Pubblica amministrazione. (foto di repertorio)