La nuova proprietà (nascosta dietro a una società fiduciaria) chiuderà l’azienda e i negozi e licenzierà gli 82 dipendenti

Carpi, domani sciopero e volantinaggio per la vertenza Navigare

Nuovo capitolo nella vicenda Manifattura Riese. In attesa del tavolo istituzionale convocato al Mise (Ministero per lo sviluppo economico) i sindacati Filctem Cgil e Filcams Cgil denunciano un’ulteriore scorrettezza da parte dell’azienda che a sede a Carpi e a cui fa capo il marchio di abbigliamento sportivo Navigare. E proclamano un altro sciopero (il quarto) per domani, martedì 1 giugno.

«In pratica l’azienda a dispetto dalla messa in liquidazione e dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo per tutti e 82 i dipendenti in forza – afferma Sergio Greco di Filctem Cgil –, continua la sua attività sia con i punti di vendita aperti sia con la preparazione del campionario autunno-inverno e il lavoro commerciale e amministrativo che vede in forza una parte di lavoratori della sede aziendale anche fino a tarda sera».

Ricordiamo che a fine aprile Manifattura Riese è stata venduta dal socio di maggioranza, il Fondo Consilium – subentrato cinque anni fa e detentore dell’80 per cento delle quote, mentre il 20 per cento appartiene alla Navy Group di Massimo Brunetti, membro della famiglia fondatrice dello storico marchio – alla Luchi Fiduciaria di Milano che, dopo pochi giorni, l’ha messa in liquidazione e ha avviato una procedura di licenziamento per gli 82 dipendenti tra cui circa la metà impiegati nella sede di Carpi e gli altri negli outlet e nei negozi di proprietà sparsi in tutta Italia (leggi qui).

A nulla sono serviti gli scioperi dei lavoratori (leggi qui), i tavoli in Regione, la solidarietà da parte delle istituzioni: la proprietà, pur non partecipando agli incontri promossi dai sindacati, ha fatto sapere tramite il liquidatore Maurizio Corvaja, di non avere intenzione di intraprendere alcuna trattativa.

«Soltanto che nei giorni scorsi si è aggiunta un’altra scorrettezza, per rimuovere la quale è stato necessario l’intervento dei sindacati con l’avvallo di Confindustria – rivela Greco –. La stessa azienda che il 14 maggio aveva comunicato l’intenzione di voler licenziare 82 lavoratori, ha fatto in questi giorni ostruzionismo nei confronti di alcuni lavoratori che autonomamente hanno trovato una nuova occupazione, pretendendo il periodo di preavviso con la minaccia di trattenere l’eventuale preavviso non effettuato».

Il problema è poi stato superato in queste ore con l’accettazione del mancato preavviso, tuttavia, puntualizza il responsabile sindacale: «E’ davvero paradossale che un’azienda che non si presenta ai tavoli istituzionali, che compra e vende quote senza darne comunicazione alle parti sociali, che apre procedure di licenziamento e di liquidazione nonostante avesse preso altri impegni, che lascia a casa a zero ore decine di lavoratori, si ricordi che esistono delle regole e dei contratti nazionali pretendendone l’applicazione solo per propri vantaggi».

Senza considerare che le risposte attese dai lavoratori (una su tutte: chi si nasconde dietro la Luchi fiduciaria?) non sono ancora arrivate e l’impressione diffusa è che la nuova proprietà voglia tenersi il marchio sbarazzandosi però dei dipendenti. Per questo le organizzazioni sindacali e le maestranze hanno deciso di prendere nuove iniziative di mobilitazione: per domani è stato proclamato un ulteriore sciopero di 8 ore (giornata intera per i punti vendita di tutta Italia). Sempre domani, saranno organizzati volantinaggi a sostegno della vertenza per condividere con la cittadinanza di Carpi quanto sta succedendo in Manifattura Riese.