Nuovo match tra i sindaci del Patto Aimag. Pd più che mai spaccato tra Nord e Sud

Si è tenuto l'ennesimo match, lunedì 18 ottobre, intorno alla riunione del Patto di Sindacato che riunisce i Comuni soci di Aimag, disertato dalla componente nord dei comuni modenesi e dai sindaci mantovani. Era stato convocato per votare, questa volta non per teste, ma per quote, la revoca del mandato ai consiglieri di amministrazione della “componente Nord” – Matteo Luppi, Giovanna Gavioli e Giorgio Strazzi – chiesta con un ordine del giorno dai sindaci dei Comuni delle Terre d'Argine, con Bomporto e Bastiglia. La scelta di disertarlo è stata preceduta non solo da una raccomandata dai toni piuttosto duri dei Sindaci dell'Area Nord ai colleghi delle Terre d'Argine, ma anche da una riunione della Segreteria del Pd, sempre dell'Area Nord (riunisce i diversi Segretari di zona) che ha sancito la rottura anche formale – nell'aria da tempo – tra il Nord e il Sud del partito, anche in questo caso con toni molto duri e davvero insoliti per una lotta tutta interna. Ma andiamo con ordine.

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Intanto, la raccomandata dei Sindaci dei maggiori comuni della Bassa modenese e mantovana (eccettuati i primi cittadini di Concordia, Luca Prandini, e di Cavezzo, Lisa Luppi) ai colleghi delle Terre d'Argine e ai loro alleati Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto, e Francesca Silvestri, sindaca di Bastiglia, nonché Presidente del Patto. Contiene un attacco frontale (“Contestiamo nella maniera più netta...”) all'ordine del giorno, che si sarebbe dovuto discutere appunto lunedì e con il quale, il 7 ottobre scorso, i Comuni delle Terre d'Argine e i loro alleati avevano chiesto le dimissioni immediate dei tre consiglieri d'amministrazione espressione sempre del Nord, accusati dalla componente Sud di aver convocato una riunione del CdA per approvare le linee strategiche dell'azienda, scavalcando il Presidente. Le dimissioni sono un atto volontario, sottolineava la raccomandata, e non di competenza dell'assemblea dei soci, quindi nemmeno del Patto di Sindacato che ne fa parte. Semmai, si dovrebbe parlare di “revoca” del mandato, ma in questo caso l'ordine del giorno non doveva essere così secco e avrebbe richiesto una formulazione (wording, la definiscono i sindaci del Nord) molto più articolata. Al di là della forma, i firmatari hanno puntato però alla sostanza: manca la giusta causa, hanno scritto, per quella revoca, e se l'assemblea dei soci procedesse a renderla esecutiva, Aimag potrebbe essere esposta al rischio di azioni risarcitorie da parte dei consiglieri. Conclusione: essendo l'ordine del giorno di Terre d'Argine e alleati "palesemente invalido e inammissibile” i sindaci del Nord ne chiedevano il ritiro, con la minaccia di disertare – come poi è avvenuto – la riunione della Direzione del Patto di Sindacato. Ora, poiché Concordia e Cavezzo, comuni dell'Area Nord, non avevano sottoscritto la raccomandata e avrebbero invece voluto partecipare alla riunione, il Pd del Nord ha pensato bene di intromettersi, convocando i “suoi” sei sindaci a un incontro con i segretari. Ne è uscito un verbale, sottoscritto dai primi cittadini di Medolla, San Prospero, San Possidonio e Camposanto, contrari Concordia e Cavezzo, che non esita a definire "inaccettabile e gravissima l'azione intrapresa dai sindaci (pure loro del Pd, ndr) dell'area carpigiana”, in quanto diretta a sfiduciare i tre consiglieri di amministrazione, “...senza alcuna ragione, se non quella di aver adempiuto al proprio dovere”. Come dire, un perfetto allineamento con le posizioni degli altri Comuni, a maggioranza leghista, della Bassa modenese e reggiana. Un Pd, dunque, “leghizzato” e schierato a difesa del territorio inteso più come roccaforte che come area di opportunità, più come orgogliosa chiusura che confronto di identità. E' così, almeno, che lo giudicano i sindaci delle Terre d'Argine, convinti che la prospettiva di un accordo con Hera – perché è questo il vero pomo della discordia, sullo sfondo di ogni contesa – costituisca un vantaggio reciproco, pur con modalità tutte da definire. Il voto di revoca dei consiglieri, pur disertato dalla componente modenese del nord e mantovana, è comunque avvenuto a maggioranza e sarà portato nell'assemblea dei soci, la sola titolata a decidere.

 

Nel frattempo, il Consiglio locale di Modena dell'Atersir, l'Agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti, è stato convocato per il prossimo 28 ottobre per essere informato sulla procedura di gara per l'assegnazione di questi servizi nel bacino della Bassa modenese. Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe l'intenzione di Atersir di dare corso a una gara a doppio oggetto, nel senso che la gestione di acqua e rifiuti verrebbe assegnata ad Aimag, mentre la gara riguarderebbe solo la ricerca dei suoi partner industriali. Una scelta, dicono i bene informati, alla quale Hera ha accondisceso, essendovi l'accordo dei sindaci. Il che potrebbe essere interpretato come un credito acquisito, per quando si arriverà alla gara che conta davvero, quella del gas.