Orgoglio d'impresa e senso di appartenenza nel gala per i 40 anni di Comal a Palazzo Pio

Dieci anni o venti o trenta sono ancora cronaca. Quando diventano quaranta, però, autorizzano già a parlare di storia. Ed è così che alla celebrazione del quarantennale della Comal, industria alimentare con stabilimento a Novi, ma radici carpigiane, da loro fondata nel 1982, Sandro Gialdi e Claudio Barbolini hanno voluto fornire una degna e suggestiva cornice, allestendo mercoledì scorso nel Cortile d'Onore di Palazzo Pio una serata di gala che ha coinvolto l'intera e compatta comunità creatasi intorno a una delle più importanti realtà del settore agroalimentare emiliano-romagnolo. Un risvolto particolare dell'evento è stata poi la consacrazione a figure di riferimento dei figli, Federico Gialdi e Filippo Barbolini, rispettivamente 31 e 36 anni, entrambi laureati in Economia e Commercio e subito arruolati nell'impresa di famiglia, che nella serata cui era stato assegnato il titolo “Il prosciutto innamorato cotto” in omaggio al prodotto di maggior successo di Comal, hanno indossato i panni di brillanti conduttori.

Addetti alla produzione e ai servizi, tecnici dei laboratori e del controllo qualità, personale contabile e amministrativo, consulenti, rappresentanti della rete vendita arrivati da tutta Italia sono stati i primi protagonisti dell'evento, che ha fornito anche l'occasione per premiare con targhe i dipendenti e i collaboratori con alle spalle la maggiore anzianità di servizio, in una cornice di profondo spirito di appartenenza. Ma sul palco si sono alternati, per porgere il loro saluto, anche i rappresentanti delle istituzioni: il Sindaco di Novi, Enrico Diacci, che ha sottolineato la solida emilianità di Comal, sia per gli standard qualitativi raggiunti che per il suo senso della responsabilità sociale dell'impresa; il Sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, che ha definito Comal un'azienda espressione di un territorio che sa parlare e reagire; la consigliera regionale Palma Costi, che ha evocato i giorni del sisma, quando lei era assessore in Regione, con la ferma decisione che le fu comunicata da Gialdi e Barbolini di tornare a Novi dopo l'esilio provvisorio a Salara di Rovigo, identificando la storia di Comal con quella della ricostruzione post sisma dell'Emilia; il Presidente di Confindustria Emilia Centro, Valter Caiumi che, nel ricordare come la filiera agroalimentare sia fra le più importanti delle venti che caratterizzano la regione, ha voluto porre l'accento sul modo brillante in cui Comal ha superato una delle fasi più difficili per le imprese a conduzione familiare, vale a dire il passaggio generazionale.

 

E' stato Gialdi senior, poi, in uno spiritoso siparietto a due con l'altro socio fondatore, Barbolini, a evocare l'evoluzione della loro attività, con il passaggio dalla condizione di grossisti e poi da importatori a quella di produttori ("Ed è stata la fine del divertimento”, ha chiosato). Lo sbocco finale, insieme, di una vicenda imprenditoriale e di una vocazione è il modernissimo stabilimento Comal – 25 mila metri di cui 11 mila di area produttiva in ambiente refrigerato – rifatto ex novo e ampliato dopo il sisma, capace di sviluppare una sessantina di prodotti tra prosciutti cotti, mortadelle, arrosti di pollo e tacchino, porchette e altri prodotti da affettamento destinati sia all'industria alimentare che, con i marchi Rosafino, Puro, Fetta Facile, Salumi Marsilli, Borgo Norcino e, da ultimo, Negri Alta Salumeria Italiana, al settore della ristorazione e del catering e alla grande distribuzione.