Sui giornali. Incidente in via Lame: ora, a essere messa sotto accusa è la strada. Donna truffata da un finto operatore della Croce Rossa
Manca poco che la sommessa e appartata via Lame venga definita "strada killer”, sulla stampa quotidiana di oggi. Lo farebbero pensare le testimonianze e gli atti d'accusa rivolti da più parti alle condizioni della strada, alla luce dell'incidente che ha avuto per protagonista, l'altro ieri, un motociclista 21enne di Carpi, tuttora ricoverato in condizioni gravissime al Maggiore di Bologna, dove è stato trasportato dall'elisoccorso. Sia il Carlino che la Gazzetta vi dedicano l'apertura, riportando i numerosi atti d'accusa riferiti alle buche, veri e propri crateri, che costellano il manto stradale e che costringono soprattutto i motociclisti, a pericolosi zig zag. In più, si sottolinea come la piccola strada comunale sia diventata una scorciatoia di collegamento tra Rovereto e Limidi, ospitando quindi un volume di traffico, anche automobilistico, per il quale non era certo stata progettata. Memori di analoghe polemiche sorte sulla via Remesina, verrebbero da fare due osservazioni, al riguardo, prima di mettere sotto accusa la strada e chi ne dovrebbe curare la manutenzione. La prima: via Lame non era stata certo pensata per funzionare da arteria di collegamento interna; è una piccola strada comunale utile soprattutto a ciclisti e trattori e se c'è chi la considera invece una scorciatoia, dovrebbe farlo a proprio rischio e pericolo e non pretendere subito un fondo degno di un'autostrada. La seconda: via Lame è così, e quando uno sa che si trova in quelle condizioni (deprecabili fin che si vuole) dovrebbe pur sempre regolarsi di conseguenza. Il riferimento non è certo allo sfortunato motociclista, la cui uscita di strada è ancora oggetto di accertamenti, ma all'abitudine a colpevolizzare una strada dissestata non i comportamenti di chi decide di utilizzarla, conoscendone le condizioni. segue
Il Carlino riprende oggi a fondo pagina la notizia data ieri dalla Gazzetta del giovane scout carpigiano caduto per tre o forse cinque metri in una gola del parco geologico di Aldino, provincia di Bolzano. I fatti sono noti: il giovane, che si trovava per un campo con il proprio gruppo scout che fa capo alla parrocchia di Quartirolo, durante l'attraversamento della gola su un ponte si sarebbe avvinghiato al ramo di un albero che però ha ceduto, provocando una caduta apparsa subito rovinosa. Tant'è che è stato subito avvertito il Soccorso alpino che è intervenuto con un elicottero per il trasporto all'ospedale di Bolzano, dove il ragazzo di 17 anni è tuttora ricoverato. La notizia aggiuntiva che dà il Carlino è che il parroco, don Antonio Dotti, ha subito attivato una rete di preghiere per il giovane scout, alla quale si sono associati i compagni, rientrati dal campo.
Seconda apertura della Gazzetta dedicata a una truffa subita da un'anziana 78enne e raccontata al giornale dal figlio della vittima. La donna è stata avvicinata da un signore con la divisa della Croce Rossa che con modi gentili, nel chiederle che opinione avesse dei servizi della Cri, le ha avanzato la richiesta di una donazione di dieci euro, diventati venti con l'omaggio di un kit di pronto soccorso. Appresa la cosa, non ha tardato il Presidente del Comitato carpigiano, Fabrizio Fantini, a precisare che la Croce Rossa non ricorre a questi metodi di sostegno, deprecando che vi sia gente senza scrupoli che si serve dell'uniforme per queste pratiche truffaldine che lui stesso sollecita a segnalare alle autorità.