Un ripetitore Lepida sulla Torre dell'acquedotto

Il Comune di Carpi ha autorizzato Lepida, la società alla quale partecipa con un'azione da mille euro insieme ad altri 448 soci, fra Regione, comuni, unioni, Ausl, Asp e Università dell'Emilia-Romagna, a installare un ripetitore sulla Torre dell'acquedotto di via Lenin. Il ripetitore sarà uno dei punti della Rete radiomobile regionale per i Servizi di emergenza che Lepida – nome divenuto familiare a tanti, essendo una delle piattaforme di accesso allo Spid – sta realizzando per ottenere una gestione unitaria delle reti che servono la pubblica amministrazione e di una razionalizzazione dei loro costi di esercizio.

L'antenna consisterà in due paline metalliche alte tre metri ciascuna, poste in cima alla Torre – nei documenti viene definita "piezometrica” ma funzionava come Torre serbatoio della capienza di 450 metri cubi d'acqua – che già oggi ospita un apparato radio. Per il passaggio dei cavi è prevista una canalina metallica installata lungo la parete esterna verniciata dello stesso colore della facciata per attenuare l'impatto visivo: sarà questa canalina a permettere la connessione delle antenne con gli apparati radio posti al piano terra. La vecchia Torre, alta 45 metri, costruita tra il 1937 e il 1947 (in mezzo ci fu la guerra), simbolo dell'acquedotto di Carpi, continuerà dunque a esercitare una funzione meramente utilitaristica, nonostante i vari e fantasiosi progetti di riutilizzo proposti in questi anni, dalla Torre Faro luminosa all'ipotesi, affacciata dal compianto architetto Giovanni Sacchetti, di trasformare il serbatoio alla sommità in una piscina dalle pareti trasparenti, sormontata da un ristorante panoramico.