Verso il licenziamento 38 di Blumarine. Rintracciato il conducente del camion investitore. Moda Makers al via. Gaudì vuole Gas
Le promesse di rilancio in cui si era impegnato Marco Marchi non si sono avverate e non necessariamente per cause a lui imputabili. Così, sul Carlino di oggi, il sindacalista Roberto Giardiello, della Cisl, spiega il rischio di licenziamento che incombe per 38 dipendenti Blumarine, sui sessanta originari, essendo prossima a concludersi per loro, precisamente il 20 novembre prossimo, la Cassa integrazione speciale. Dopo di che resta solo la possibilità di aderire a un accordo semestrale per incentivare l'esodo e per la ricerca di una collocazione tramite un servizio privato, a carico dell'azienda. I sindacati rimarcano peraltro che fortunatamente molti lavoratori hanno già trovato soluzioni alternative e, dal canto suo, Marchi ricorda che già da tempo erano state individuate con i rappresentanti sindacali le aree in via di ridimensionamento, sicché il clima interno risulta sereno, stando alle sue dichiarazioni, e privo di tensioni conflittuali. Le ragioni delle difficoltà, oltre a uno scenario piuttosto complicato per tutti nel settore moda, risalirebbero, a suo dire, a una situazione di bilancio piuttosto pesante ereditata dall'azienda (nella foto, l'outlet senza insegna e ora sfitto, simbolo della smobilitazione di Blumarine).
Accenti solo ottimistici provengono invece dai servizi sulle pagine provinciali che il Carlino e la Gazzetta dedicano oggi al ritorno in presenza di Moda Makers. Trentaquattro espositori, di cui dieci di Carpi, sono i numeri che mette in campo questa edizione di rilancio per la quale lo spostamento da Carpi ai padiglioni di Modena Fiere suscita molte aspettative, si vedrà se più utili al successo della fiera in sé, come attesterebbe la prevalenza di aziende esterne, o alle imprese del distretto carpigiano. Curiosa l'osservazione dell'inviato della Gazzetta: in una manifestazione che pone al centro dell'attenzione un settore che si regge soprattutto sul lavoro femminile, sul palco delle autorità prima del taglio del nastro c'erano solo uomini, come il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco Alberto Bellelli e il Presidente di Modena Fiere, Alfonso Panzani.
Restiamo in ambito tessile con la notizia, riportata dalla Gazzetta, che la Gaudì di Stefano Bonacini si accingerebbe ad acquistare l'azienda veneta Gas in forte crisi finanziaria e a rischio fallimento, La contiguità dei prodotti e l'utilizzo di una comune rete vendita, stando alle dichiarazioni dello stesso Bonacini, spingerebbero all'acquisizione, ma al momento è in corso un'attenta valutazione dei conti di Gas.
La Gazzetta ritorna, in apertura di pagina, sull'incidente che è costato la vita al 45enne operaio Sayed Jashim Uddin alla rotatoria di via Guastalla, per dare due notizie. La prima è che la Polizia sarebbe riuscita a risalire al conducente del camion che non si era fernato dopo aver investito il ciclista; la seconda è la giornata di lutto e commozione vissuta in azienda dai colleghi della vittima dai quali è partita una colletta per il trasferimento della salma in Bangladesh. Sentimenti di cordoglio vengono espressi anche dalla direzione di Opas, presso cui Jashim lavorava, essendo dipendente di una cooperativa di facchinaggio.
Curioso è l'improvviso riaccendersi dell'interesse intorno alla figura di Ciro Menotti, del quale un manifesto affisso in tutta la provincia ha ricordato nei giorni scorsi i 190 anni trascorsi dalla morte. La Gazzetta riserva molto spazio alla notizia della mobilitazione del circolo Arci intestato al patriota con una serie di iniziative fra cui la stampa di tre pubblicazioni, una delle quali è la copia anastatica di un introvabile volume del 1931, e la produzione di un video che raccoglie testimonianze di artisti, storici e studiosi impegnati a sottrarre al figura di Menotti dalla retorica patriottica e nazionalista in cui lo aveva incorniciato il regime fascista per riportarlo alla dimensione di un imprenditore lungimirante e con visione europea del problema italiano.