Via Valle come una tangenziale, ridotta a colabrodo. Da Vinci in gara per la Shell Eco Marathon

Via Valle e i suoi avvallamenti. Rispunta dalle cronache odierne del Carlino, in apertura, la denuncia delle condizioni del fondo di una strada che, a detta delle testimonianze raccolte dal quotidiano, sta diventando, con il suo prolungamento in via Faiani, una sorta di scorciatoia tra la Romana Nord e la zona industriale di Rovereto. In sostanza, sempre più mezzi, anche pesanti, si inoltrerebbero per queste strette e dimesse vie comunali in mezzo ai campi – via Faiani non è neppure asfaltata – pur di risparmiare qualche chilometro: e dove c'era una sopravvivenaza di manto bituminoso, come per via Valle, ora è tutto un corrugamento per il quale i residenti, come fa sapere uno di loro, protestano fin dai tempi della Giunta Campedelli, dunque, da almeno una decina d'anni.

 

Una notizia condivisa invece da Gazzetta e Carlino è quella del ritorno in pista – dopo la pausa dovuta alla pandemia – del Team Zero C dell'Iti Da Vinci di Carpi che si cimenterà ancora una volta, come ha sempre fatto dal 2007, per il trofeo Shell Eco Marathon con altri istituti superiori europei sul circuito Paul Armagnac di Nogaro, in Francia. Non si tratta di gare di velocità fra prototipi, ma di una competizione sul minor consumo di carburante. Del team fanno parte, oltre ai docenti, le due studentesse che piloteranno il veicolo e cinque studenti nei panni di meccanici, elettricisti e informatici.

 

 

Sulla Gazzetta di oggi spuntano alcune cronache giudiziarie. Una riguarda l'arresto, avvenuto sabato a opera dei Carabinieri, di un giovane pakistano di 21 anni evaso dai domiciliari un po' per trascorrere qualche ora con la fidanzata e un po' per sfuggire alla tirannia del padre: finito il giro fuori casa, ha avvertito lui stesso i carabinieri, il che gli è valso il perdono del giudice per il reato di evasione, mentre resta ai domiciliari per precedenti per furto e rapina. L'altro caso riguarda il carabiniere della Compagnia di Carpi condannato prima a due anni e otto mesi e poi, in appello, a uno anno e otto mesi, che si sarebbe intascato circa 3 mila 500 euro da multe pagate dai cittadini. I fatti risalgono al 2009, la difesa ha sempre respinto l'accusa al militare di aver contraffatto i verbali e ora ha deciso di ricorrere in Cassazione.