I numeri del colosso bolognese e le prospettive della multiutility

Hera Aimag vite parallele ma non confrontabili

Intanto Bologna incasserà 4 milioni di dividendo Aimag del 2017

Di fronte ai numeri sciorinati nei giorni scorsi da Hera, in Borsa, agli stakeholders e alla stampa specializzata, rispetto al proprio bilancio 2018, quelli che ci si attende da Aimag, e che sarano disponibili solo a metà giugno, sono di difficile raffronto ma meritano un commento. Entrambe le multiutility che incombono, direttamente o indirettamente, sul territorio dell’Unione Terre d’Argine, hanno manifestato dati in crescita che la dicono lunga sulla possibilità di creare ricchezza anche su servizi dichiarati strategici per i cittadini (acqua, servizio ambientale, energia) ma gestiti in regime di regolamentazione da parte dell’autorità pubblica. Servizi a cui Hera, senza mezzi termini, ha rivolto in questo periodo maggiore attenzione che non in passato e che promette di avere ancora maggiormente al centro del proprio piano di sviluppo che ha come orizzonte il 2022. Pur in un clima economico generale di sostanziale stagnazione, il bilancio Hera 2018 si chiuderà con ricavi in aumento (6 miliardi 136 milioni nel 2017, 6,6 miliardi di euro nel 2018, con un più 8 per cento) un maggior margine operativo lordo (che ha forato la soglia del miliardo di euro) e un utile che sfiorerà i 297 milioni di euro contro il 266,8 del precedente esercizio. 

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