Quella storia partita dai teloni dei camion
È uno dei marchi che ha scritto la storia dello streetwear, anche se le sue radici affondano più precisamente nello sportswear e nel workwear. In quasi quarant’anni Stone Island è riuscito a mantenere un’identità e una coerenza di brand difficilmente riscontrabili nel campo dell’abbigliamento tecnico e sportivo. Questo marchio, che fa capo alla Sportswear Company di Ravarino, è stato (e continua a essere) un precursore e un innovatore che ha rivoluzionato i canoni della moda street intuendo, prima di tutti gli altri, la fine dell’abbigliamento troppo formale nella quotidianità, l’importanza del prodotto, la ricerca e la sperimentazione strettamente legati alle performance dei capi. Si chiama “Stone Island: Storia” il volume pubblicato da Rizzoli New York che racconta i quasi 40 anni di vita di un marchio fieramente italiano ma diventato sempre più internazionale. I testi sono di tre giornalistiscrittori (Eugene Rabkin, Paul Gorman e Jjan DeLeon) e l’introduzione di Carlo Rivetti, presidente e direttore creativo di Sportswear Company, la società proprietaria di Stone Island, mentre la prefazione è del critico di moda Angelo Flaccavento.