Tarabini: Marchi ha studiato bene Blufin, prima di acquistarla. L'azienda in perdita solo negli ultimi due anni

Pur ribadendo la propria stima nei confronti di Marco Marchi (“E' un grande imprenditore, avveduto e prudente”) ci sono due cose che Gianguido Tarabini intende precisare a proposito delle dichiarazioni rilasciate ieri al Sole 24 Ore dal presidente di Liu•Jo sulla situazione di Blufin, alla luce della sua decisione di avviare la procedura di licenziamento per 61 dei 97 dipendenti: “L’operazione legata alla cessione di Blufin – spiega – è stata lunga e complessa. E’ arrivata al termine di un percorso molto approfondito, condotto in maniera giustamente attenta da parte di chi conosce come pochi il mercato e i suoi operatori, peraltro avvalendosi di un team di professionisti qualificatissimi per condurre una due diligence molto accurata. Nulla è stato lasciato al caso e tutto è stato esaminato con cura certosina, anche i minimi dettagli. E’ allora assolutamente legittima la scelta dell’attuale management di procedere alla riorganizzazione aziendale, se questo è indispensabile. Ma – aggiunge Tarabini – non si può dire che questa decisione sia stata assunta a seguito della emersione di circostanze prima ignote e spuntate per caso nei tre mesi successivi. Devo infine osservare quanto sia inesatta l’affermazione secondo la quale Blufin avrebbe navigato in cattive acque da circa un decennio. E’ semmai vero il contrario. Fino al 2017 Blufin, pur perdendo fatturato, ha sempre realizzato utili, in alcune stagioni anche molto consistenti. Le difficoltà sono iniziate nel 2018, tanto che proprio da quell'anno ho ritenuto fosse necessario garantire alla mia impresa le solide prospettive che solo un grande gruppo industriale come Liu•Jo avrebbe potuto assicurare. Da qui la decisione di affidare a un imprenditore di successo come Marco Marchi il timone dell’azienda. A lui, quindi, vanno riferite tutte le attuali decisioni strategiche riguardanti Blufin».