L'arcivescovo Castellucci: il lavoro tra Vangelo e Carta costituzionale
Nell’omelia letta durante la messa in Cattedrale dedicata per il Primo Maggio al mondo del lavoro e celebrata senza fedeli, l’arcivescovo dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola e amministratore apostolico della Diocesi di Carpi, monsignor Erio Castellucci, ha sottolineato come “...il lavoro senza la festa rischia di ridurre l’uomo a rotella di un ingranaggio fatto solo di bisogni biologici e del loro soddisfacimento; la festa senza il lavoro sfuma in un ozio fine a se stesso, che priva la società e la persona delle energie che la costruiscono e le danno ordine”. Richiamate le circostanze drammatiche vissute in questi mesi, monsignor Castellucci ha voluto rendere omaggio alla dedizione e alla testimonianza di tanti medici, infermieri, operatori sanitari, volontari e Protezione civile. “Ma – ha aggiunto – pensiamo anche al lavoro delle istituzioni e degli amministratori, alle forze dell’ordine, agli addetti alle banche e ai servizi postali, ai docenti, agli psicologi, ai ministri delle comunità religiose, ai sindacalisti e agli operatori della comunicazione e del digitale; e ricordiamo infine tutti quei lavoratori che svolgono mestieri umili, dimostratisi invece di particolare importanza: come le assistenti impegnate nelle famiglie e nelle strutture, i fornitori, i corrieri, gli operatori ecologici, alcuni commercianti, il personale delle pulizie”.