Dopo un bilancio di guerra, una manovra finanziaria 2021 per la ripartenza

Non accadeva da dieci anni: il bi­lancio di previsione del Comune di Carpi – una manovra da poco più di 92 milioni, 53 di spesa corrente e 39 di quota 2021 del piano triennale investimenti) – approvato entro l’anno solare, a ruota dell’appro­vazione della legge finanziaria del Governo, peraltro ancora alle prese con il Senato. Alla presentazione alla stampa, prima dell’ultimo Consiglio comunale dell’anno convocato per l’approvazione, si è avvertita forte e chiara la soddisfazione del sindaco Alberto Bellelli per quella che ha definita una prova di compattezza ed efficienza della sua Giunta. Tanto più significativa, gli ha fatto eco l’assessore al Bilancio, Mariella Lugli, se si pensa che neppure Modena c’è ancora riuscita, mentre in provincia il traguardo l’hanno tagliato, oltre a Soliera e Campogalliano, solo qual­che comune dell’area delle ceramiche e Concordia, nell’Area Nord.

Proprio il “tempo”, del resto, è stato individuato dal Sindaco come uno dei termini che servono meglio a connotare un bilancio che grazie a questa sua tempestività – si pensi che il bilancio 2020 fu approvato a maggio – mette subito il Comune nelle condizioni di non dover ricor­rere a una spesa contingentata per dodicesimi e di non perdere neanche un giorno sul percorso attuativo di un piano investimenti che la stessa Lugli non ha esitato a definire “particolarmente ambizioso”. Benin­teso, ammonisce sempre il Primo cittadino: questo è un bilancio che si potrebbe considerare “basico”, nel senso di legato per un verso al qui e ora di una legge finanziaria che sarà soggetta a molte modifiche da parte del Governo nei prossimi mesi; e per un altro verso ai due fattori essenziali sui quali è stato costruito, vale a dire mantenere inalterata la pressione fiscale e provvedere ad alcuni inve­stimenti urgenti. Ed è la ragione per la quale, «...su questo bilancio – ha scandito il Sindaco – chiederò alle opposizioni un voto non contrario, mentre potranno esercitarsi sulle variazioni che si renderanno necessa­rie in corso d’opera». I numeri, invece, stanno tutti dentro agli altri due termini, questa volta due aggettivi, con i quali si è voluto caratterizzare la manovra dell’anno prossimo: “solido” e “soli­dale”. Solido, spiega l’assessore Lugli, perché i conti sono stati fatti quadra­re già con le sole forze del Comune, senza ancora inserirvi i trasferimenti dallo Stato e senza poter più contare sul milione di euro legato al sisma (compensazioni per le minori entrate Imu da immobili inagibili e fondo di solidarietà). Solido, ha aggiunto Lugli, perché dispone dell’immediata disponibilità di tre milioni di euro derivati dagli avanzi di parte cor­rente e investimenti del 2020, con la possibilità di destinarne da subito 715 mila alla defiscalizzazione, al fondo Covid e, per 315 mila euro, al sostegno del centro storico. Solido infine, ha ricordato sempre l’Assesso­re, perché l’indebitamento pro capite è stato ridotto dai 384 euro del 2014 ai 147 del 2020, con la possibilità di contrarre nuovi mutui che lo faranno risalire a 198, ma sempre entro termi­ni accettabili. Quanto all’aggettivo “solidale”, il suo significato sta tutto nell’inchiodare l’aliquota Irpef, come avviene ormai da sette anni, allo 0,5 con esenzione per le fasce di reddito fino a 8 mila euro. Ma anche nel dato di una pressione fiscale contenuta in 359 euro pro capite che fa di Carpi, in Emilia Romagna, il Comune meno esoso fiscalmente fra tutti quelli con più di 50 mila abitanti. Ma l’equazione virtuosa più spesa utile, più investimenti, meno debito e meno tasse come fa a stare in piedi? La si pagherà con l’utilizzo in spesa corrente di circa 700 mila euro di oneri di urbanizzazione (e per il bene del territorio e del suolo da preser­vare sarebbe bene che ci si fermasse lì), con molta fiducia nel recupero dell’evasione e con l’azzeramento di ogni prospettiva di aumento del per­sonale. Il che non suona benissimo, in un’Amministrazione con piani così ambiziosi e con apparati dirigente e di quadri intermedi già così all’osso. Come si farà, poi, ad attuarli secondo le aspettative?

I SETTE PILASTRI DEGLI INVESTIMENTI

Molto dell’ottimismo dimostrato da Sindaco e assessori si riversa sulla novità di un piano triennale degli investimenti da più di 76 milioni, dati dai 65 del triennio 2021/2023 sommati agli 11 ereditati dal 2020 (la quota 2021 ammonta a 39,4 milioni). L’assessore Marco Truzzi li ha illustrati con la metafora di un tempio retto da sette colonne dove si vede subito che la parte del leone, nel triennio, la faranno le manutenzioni e le ristrutturazioni, seguite da infrastrutture e mobilità, turismo e centro storico, rigenerazione e sicurezza, ambiente e territorio, sport ed energia. Sono circonfusi sempre da un alone di particolare fascino, gli investimenti, perché evocano progetti e visioni che non si vorrebbe definire sogni. Ma quando si legge nella quota 2021 degli investimenti l’apporto dell’Autobrennero spa alla nuova uscita dal casello dell’A22, non si può fare a meno di ricordare tutte le incognite che gravano tuttora sull’assetto della società autostradale e che stanno bloccando da anni questa soluzione, insieme a Cispadana, bretella Campogalliano Sassuolo e un’infinità di altri interventi. Lo stesso vale per il prolungamento del sottopasso della stazione per il quale qualche assessore ha sperimentato quanto sia difficile rapportarsi con le Ferrovie dello Stato. Appare invece abbastanza sicura la copertura della ristrutturazione del “biscione” che con i suoi 9 e passa milioni di euro fa schizzare in testa alla quota investimento 2021 proprio la voce “rigenerazione e sicurezza”. Il fanalino di coda in fatto di investimenti, almeno nel 2021, è la voce “ambiente e territorio” con 400 mila euro legati alle azioni di contrasto al cambiamento climatico, mentre il grosso è rappresentato dalla messa a punto di piani e progetti. Anche lo sport occupa le ultime posizioni, con 1,3 milioni assorbiti soprattutto da ampliamenti di impianti e contributo alla piscina. Anche qui non mancano previsioni di piani e progetti: i percorsi salute nei parchi ereditati dal 2020 e quello del palazzetto dello sport. Ma a quello dovrebbe pensare la Fondazione Crc.