Bellelli chiarisce: se necessario prorogherò il provvedimento anche nel 2022

Polemiche sull'ordinanza del Sindaco sulla chiusura dei negozi alle 21

"L'ordinanza per la chiusura alle 21 dei negozi di vicinato del centro vale fino al 31 dicembre, ma se necessario non esiterò a prorogarla". Il sindaco Alberto Bellelli, dopo le polemiche registrate all'indomani dell'emissione dell'ordinanza che impone ai negozi di vicinato del settore alimentare e misto in centro storico di chiudere anticipatamente per prevenire assembramenti serali, chiarisce i contorni del suo provvedimento e mette alcuni punti fermi: "Ho emanato questa ordinanza per salvaguardare la salute e la sicurezza. Se verificheremo che salute e sicurezza sono ancora in pericolo, non avrò problemi a rinnovare l'ordinanza anche nel 2022 ed eventualmente anche ad allargare il perimetro in cui dovrà essere osservata". 

 

L'ordinanza - secondo il primo cittadino - ha infatti lo scopo principale di prevenire situazioni di degrado anche in momenti particolari come quelli che stiamo attraversando e in cui è necessario evitare assembramenti in considerazione della ripresa dei contagi da Covid. La Polizia dell'Unione riceve ogni giorno numerose richieste d'intervento proprio per casi di questo tipo, fino a novanta uscite quotidiane in vari punti della città e per i necessari controlli per il rispetto delle norma anti-Covid. Il provvedimento firmato dal Sindaco riguarda sia i piccoli esercizi di generi alimentari e misti, sia quelli che hanno come unica modalità la vendita tramite distributori automatici in quanto "luoghi di potenziale assembramento non vigilato". La chiusura sarà dalle 21 alle 5 dell’indomani, tutti i giorni della settimana, nell’area delimitata da questo perimetro stradale: vie De Amicis, Galilei, Fassi, Catellani, piazzale Ramazzini, Garagnani, Carducci e Petrarca. "Su un altro aspetto vorrei essere chiaro - ha detto anche il Sindaco - e cioè sulle lamentele di chi ritiene che il Comune non avrebbe neppure dovuto autorizzare l'apertura di certi negozi; il Comune, in tema di commercio, ha competenze limitate agli aspetti urbanistici e le attuali norme di legge non consentono all'ente pubblico di impedire l'apertura di una attività commerciale".