Nella Villa Mosconi Bertani di Verona, il 5 maggio

All'asta la collezione di monete e medaglie dei papi, dal Quattrocento a oggi, del carpigiano Paolo Benatti

Nella splendida e prestigiosa sede di Villa Mosconi Bertani presso Verona sarà posta in vendita dalla ditta Nomisma Aste il prossimo 5 maggio la collezione di monete e medaglie dei romani pontefici di proprietà del carpigiano, dottor Paolo Benatti, primogenito di Novello Benatti, storico gestore della sale cinematografiche Corso e Capitol in anni ormai remoti. segue

Frutto di una vera e appassionata ricerca condotta con costanza e impegno nell’arco di poco meno di cinquant’anni, la collezione fornisce principalmente una rappresentazione iconografica di tutti i pontefici, che si sono succeduti sul trono di Pietro dal Quattrocento ai nostri giorni (da Martino V a Benedetto XVI) ed è costituita da esemplari di notevole rarità o qualità di conservazione oppure di eccellente livello artistico. In passato per ben due volte, nel 2010 e nel 2020, il dottor Benatti aveva pubblicato privatamente il catalogo della collezione con il preciso scopo di metterla a disposizione degli studiosi, rinverdendo così una tradizione che i grandi collezionisti dell’Ottocento e del primo Novecento hanno sempre tenuto viva, contribuendo a incrementare conoscenze e studi in ambito numismatico.

Il catalogo, curato daglo esperti numismatici Roberto Finotti. Lorenzo Bellesia, Matteo Del Grande e Fabio Carrozzo, reca una introduzione del collezionista e numismatico carpigiano Franco Saetti, che di seguito riportiamo: «L’iniziativa del dottor Paolo Benatti di pubblicare la propria collezione con il preciso intento di metterla a disposizione degli studiosi riscosse diversi anni fa apprezzamenti davvero lusinghieri da parte dei numismatici più esperti e qualificati. Come scrisse Mario Traina, in questa sua scelta il dottor Benatti ha rinverdito gli allori di una tradizione che i grandi collezionisti dell’Ottocento e dei primi del Novecento hanno sempre tenuto viva, pubblicando le loro raccolte e contribuendo così in modo esemplare da una parte a incrementare la conoscenza della Numismatica e gli studi attorno ad essa, dall’altra ad assicurare in futuro la salvaguardia delle singole monete e medaglie. Di questo ritorno controcorrente al passato i numismatici devono essere grati all’autore. Oggi, dopo quasi un decennio, il dottor Benatti ha deciso di dare alle stampe una seconda edizione del catalogo della collezione, dato che nel corso di questi ultimi anni essa è stata ulteriormente arricchita da una trentina di nuovi splendidi esemplari: tra questi vanno in particolare citati il raro, ed eccezionale per conservazione, fiorino di camera di Adriano VI, l’altrettanto rarissimo giulio dello stesso pontefice emesso a Parma e proveniente dalla prestigiosa collezione del conte Alessandro Magnaguti, il rarissimo ducato ossidionale battuto da Clemente VII in Castel S. Angelo durante il Sacco di Roma del 1527; e, ancora, il rarissimo testone di Paolo III Farnese coniato dalla zecca di Macerata nonché, per finire, il trittico delle medaglie del possesso di Pio IX, tra le quali l’esemplare in oro, coniato in soli 20 pezzi, può senza ombra di dubbio essere considerato la medaglia più rara in assoluto di tutte quelle emesse durante il suo lunghissimo pontificato. Desideriamo pertanto rinnovare l’auspicio che la pubblicazione di questo importante aggiornamento della collezione, costituendo una più ampia e valida sintesi della storia dell’arte incisoria presso la corte dei romani pontefici, possa destare di nuovo e accrescere l’interesse, l’attenzione e la passione degli studiosi di numismatica papale».