Il ''1922-2022-Corsi e ricorsi storici'' di Rossano Bellelli

C’è uno spunto preciso con il quale l’autore, il giornalista di lungo corso e scrittore carpigiano Rossano Bellelli, spiega la decisione di pubblicare questo suo “1922-2022: corsi e ricorsi storici” (Modena 2022, 212 pagine, 27 euro), che viene dopo “La scelta giusta” del 2017 sempre edito da Artestampa. Ed è il voto, o meglio, l’assenza di un voto decisivo al Consiglio comunale del 13 aprile 2022 che avrebbe dovuto deliberare la cancellazione della cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Carpi a Benito Mussolini il 17 maggio 1924. L'amarezza per un risultato, spiega Bellelli nella Prefazione, al quale hanno concorso anche "...consiglieri di minoranza mai legati alla destra", e le "riflessioni negative" prodotte su di lui da quell’esito sono state dunque all’origine di questo viaggio nella comprensione e nel ricordo del secolo intercorso dall’avvento del fascismo ad oggi. E’ un racconto di racconti, perché il libro compendia in cinque capitoli - aperti dal ricordo dello stesso Bellelli di un transito in Ucraina durante uno dei viaggi in Urss del 1964, riportato drammaticamente di attualità dalla guerra - una serie di articoli comparsi su una quantità di testate dirette da Bellelli durante la sua lunga carriera giornalistica, parallela a quella di politico della Dc della quale è stato a lungo consigliere nazionale.

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Si parla qui di A1, Il Periodico, Qui Modena,Tuttomodena, Tuttocarpi, fino al più recente Modena Qui e alla direzione del telegiornale di Tv Qui: tanti organi di informazione sui quali i diversi autori scelti da Bellelli per ricostruire questo ultimo secolo hanno narrato il fascismo, la guerra e la resistenza, la riconquista della libertà, il ruolo della chiesa cattolica. Un autore particolare, al quale Bellelli è ovviamente  molto legato, è il padre Arduino, il cui diario dalla prigionia in una cinquantina di pagine è pubblicato nel capitolo conclusivo dal titolo “Gli schiavi di Hitler”. Il tratto che più colpisce della pubblicazione è che l’intento iniziale di ricordare quello che ha rappresentato il fascismo nella storia d’Italia, a partire da Modena e dintorni, non si traduce, in attitudini saggistiche o predicatorie. Diventa piuttosto una lettura gradevole dove, attraverso diversi stili narrativi, i diciassette autori degli articoli che compongono la pubblicazione restituiscono una straordinaria galleria di figure e personalità (“facce”, le chiama Bellelli), dai papi Pio XII e Francesco a De Gasperi e Giulio Andreotti, da Enrico Berlinguer e Aldo Moro al partigiano che salvò le attrezzature della Magneti Marelli e a figure come Don Zeno e Don Ivo, per citarne solo una minima parte: e tutti, in modi differenti e nei rispettivi ruoli, hanno contribuito a ricucire le trame della storia. Quella che dovrebbe servire a non dimenticare e a guidare la comprensione del presente.