In Teatro il 25 ottobre si festeggiano i cinquant'anni della Scuola popolare di Musica del Circolo Arci ''Sandro Cabassi''
Si prepara un grande evento per il cinquantesimo anniversario dell'eroica e storica Scuola popolare di Musica del Circolo Arci "Sandro Cabassi”, fucina di talenti musicali tanto più apprezzabile se si pensa che è sempre stata gestita da volontari. Il 25 ottobre, alle 21, in Teatro comunale, la ricorrenza verrà celebrata con una serata concerto dal titolo "Cinquant'anni di musica” nel corso della quale si esibiranno allievi ed ex allievi della scuola impegnati nelle più diverse espressioni musicali con tutta la gamma di strumenti che costituiscono materia di insegnamento. Si passerà così dalle composizioni per pianoforte di uno dei fondatori della scuola, l'indimenticato Nerino Bigi, alla musica contemporanea, passando per esecuzioni alla chitarra classica, al flauto e chitarra, al pianoforte e voce. con proposte che spaziano dalla musica argentina a quella contemporanea, dalla musica etnica a quella cantautoriale e al jazz. La serata, presentata da Marika Benatti, verrà condotta sul piano critico da Mario Bizzoccoli.
Informazioni e prenotazioni
- Circolo Arci Sandro Cabassi APS
- Tel. 059 686650 (16.00 – 20.00 dal lunedì al venerdì)
- e-mail: circolocabassi@libero.it
- Biglietteria teatrale , presso Incarpi , Piazza dei martiri, 64 (ex poste)
- Tel. 059 649255 (10.00 – 18.00 da martedì a domenica e festivi)
- e-mail: incarpi@comune.carpi.mo.it
La biglietteria del teatro sarà aperta dalle 16.00 alle 21.00 del 25 ottobre 2024
Costo biglietti: 10 euro (8 euro fino a 14 anni)
Di seguito pubblichiamo la ricostruzione dei cinquant'anni della scuola, affidata ai ricordi di uno dei suoi più valorosi docenti (segue)
«1974. Da un anno il Circolo ARCI “Sandro Cabassi”, ospitato e funzionante nella Casa del Popolo di via don Davide Albertario, riceve la notizia del ritorno a Carpi di Nerino Bigi, lungamente operatore professionale a Milano, ma, soprattutto, Maestro Musicista; è, in effetti, un abile pianista, un compositore sensibile e un didatta per il suo strumento.
È tornato a stabilirsi in una Carpi in piena espansione urbanistica: infatti, la città si sta dotando di nuovi quartieri popolari.
Ma tutto si fermerebbe lì, se non ci fosse stato un incontro con il giovane animatore del Circolo Arci “Sandro Cabassi” Gianfranco Bisi con l’obiettivo di creare una Scuola Popolare di musica con l’insegnamento di alcuni strumenti musicali. Un’idea didattica nuova, che si innesta perfettamente nel momento in cui, secondo gli impulsi politico-culturali del momento, le realtà culturali “colte” cominciano ad uscire dall’ambito prettamente accademico. A Carpi esiste la più che centenaria Scuola Comunale di Musica “Antonio Tonelli”, poi Istituto Musicale Pareggiato, che è un’istituzione ancora di affiancamento alla prassi musicale che dovrebbe avere, ed ha, la funzione di arrivare, se non ad un professionismo integrale, almeno ad una conoscenza evoluta dell’arte musicale classica.
Il progetto del Cabassi si propone l’apertura della formazione musicale a tutti gli interessati (bambini, ragazzi e adulti).
E Bigi accetta, anche aiutato dalla disponibilità dell’Amministrazione Comunale che procura al Circolo uno strumento apposito (ovviamente, un pianoforte). Ma la filosofia del Cabassi vuole essere il più possibile evolutiva: considerando la realtà musicale contemporanea, tutta basata sulla fruizione televisiva e discografica, ci si rende subito conto che il solo Pianoforte non esaurirebbe l’interesse alla strumentalità, anche perché, in quegli anni trionfa la Chitarra col suo derivato, il Basso Elettrico, generatori e, al tempo stesso, figli dei generi “alla moda” che inducono ad un dilettantismo abbastanza spinto, anche se molto in funzione fai da te. E non è finita, perché Carpi ha una grande tradizione strumentale, che è quella che ha fatto nascere la Scuola Comunale di Musica nell’Ottocento: il Violino. E qui, l’abilità di Gianfranco Bisi riesce a far aggregare un’insegnante, professionista di valore, ma anche volontaria appassionata, che è Donatella Lodi, per caso anche vicina d’abitazione del Circolo. Basta poco, che ai tre strumenti predetti, si unisca il Flauto (nome del primo insegnante). Dunque, ecco la Scuola Popolare di Musica “Sandro Cabassi”.
2024. Sono passati cinquant’anni, e la Scuola Popolare c’è, esiste, funziona. Gli Strumenti basilari ci sono, anzi, a volte le cattedre sono raddoppiate, altri insegnanti sono passati o sono rimasti, un certo numero di allievi hanno raggiunto il professionismo, soprattutto nelle orchestre italiane, o in gruppi tanto classici, quanto rock, jazz, e altre espressioni contemporanee. Il canto si è sviluppato nei suoi due sensi di lirica e contemporaneità; dunque, il Cabassi ha seminato cultura e interesse, anche se non ha comportato sempre successi individuali clamorosi, comunque, curiosità, volontà e conoscenza
Per questo, ed in nome di questo spirito sociale, prima ancora del necessario culturale, Scuola di Musica Popolare “Sandro Cabassi”, questa sera si presenta al suo pubblico, non per una semplice celebrazione, che può sembrare un R.I.P., ma una serena affermazione di Storia vissuta e vivente».