Quegli strani Italiani, di Roberto Riccò

L'esodo dei cosiddetti Triestini e l'approdo a Fossoli

Gli “strani italiani” del titolo dell’ultimo lavoro di ricerca storica pubblicato dal carpigiano Roberto Riccò (“Quegli strani Italiani del villaggio San Marco di Fossoli”, editore Terra e Identità, Modena, 2019, 191 pagine, 12 euro) proprio strani non erano, trattandosi di una parte degli italianissimi profughi dall’Istria e dalla Dalmazia approdati in città fra il 1954 e il 1970 a seguito del grande esodo dalle loro terre d’origine assegnate alla Jugoslavia comunista al termine dell’ultimo conflitto mondiale. Il senso di un’alterità, per effetto dello sconosciuto dialetto dei loro canti di preghiera ascoltati per caso, cesserà trasformandosi in simpatia – racconta l’autore – assistendo a una strana, intima e raccolta processione religiosa da cui partivano quei canti. E il sentimento solidale crescerà, aggiunge Riccò, quanto più si avvertiva invece nella gente di Carpi che assisteva al rito una sorda ostilità verso quei “triestini”, come venivano classificati in dialetto. 

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