Le sue storie chiudevano investigazioni ma aprivano quesiti di fondo

Montalbano, Camilleri e la forma umana del noi

Trame che abbozzavano idee sul mondo, mettendo alla prova la capacità di capirlo

Il commissario Montalbano sta ritto in piedi davanti a uno sconfinato orizzonte di mare, ai bordi di una strada che, fiancheggiando la costa, ne guarda gli scogli dall’alto. È pensoso, toccato dall’inaspettato epilogo di una delle storie umane davanti a cui una sua indagine lo ha messo. Di fronte al vasto mare, che sembra quieto sullo sfondo lontano, e invece mosso presso gli scogli, Montalbano riflette, tra constatazioni, considerazioni finali, speranze. Questa scena è la scena che chiude “La forma dell’acqua”, uno dei tanti episodi delle serie televisive tratte dai romanzi di Camilleri. Il racconto originale non si conclude esattamente come l’episodio televisivo, ma questo, con la forza delle immagini, rende bene un tratto che è una caratteristica ricorrente dei racconti di Camilleri, e cioè il fatto che a chiudersi, con l’individuazione del colpevole, è sempre l’investigazione poliziesca, ma non il racconto delle più varie umanità, storie che invece restano aperte, sulle quali cioè non spetta ad alcun tipo di giudizio l’ultima parola. Tranne però nei casi in cui la violenza tocca sfere e beni fondamentali dell’umanità: allora, per esempio, si fanno strada il senso dell’aberrante, o del riprovevole, o dell’inaccettabile, ma, più che come pensiero definitivo sugli uomini, questi si fanno strada come inquietudine che viene dall’incontro con il male e il suo mistero. Così è raccontato spesso il male nelle storie di Montalbano: un mistero tanto più chiuso e buio quanto più aperti e luminosi sono i luoghi delle vicende. Chiuse le investigazioni, aperti i discorsi sull’uomo: il chiuso e l’aperto insieme, come davanti al mare. Camilleri è uno scrittore che fa sentire l’io di chi ne legge le storie, o di chi segue le serie televisive di Montalbano, o di chi prende parte agli incontri che coinvolgono lo scrittore, anche un “noi”. Solo e semplicemente per il vastissimo apprezzamento che le sue opere trovano?

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