Perché promuovere libri dev'essere un costo per un Comune?

E' un quesito che dovrebbero porsi probabilmente tutti gli enti pubblici che organizzano festival di cultura: è giusto che un evento che si traduce per lo più nella presentazione di un libro, dunque nella reclamizzazione di un prodotto, venga sostenuto da denaro pubblico? E' assolutamente comprensibile che una scrittrice arrivata appositamente dalla Sicilia, invitata dai promotori della Festa del Racconto, venga tutelata da un adeguato rimborso spese. Altra cosa è apprendere che la stessa scrittrice riceva dal Comune di Carpi – anche se le risorse sono soprattutto della Fondazione Crc – un compenso di 1.500 euro per venire a parlare di un libro, già super recensito su giornali, periodici e riviste di settore, reclamizzato su tutte le reti televisive al punto da raggiungere un autentico boom di vendite, superando le 400 mila copie. Che cosa abbia aggiunto alla conoscenza del libro la sua presenza fisica la sera del 21 agosto nel Cortile del Castello, per dire le stesse cose già lette e rilette in mille interviste cioè con la sua opera, ecco, questo resta un mistero. Che, sia pure a tariffe diverse, riguarda anche tutti gli altri scrittori costati per rimborsi spese e anticipi di cassa per acquisti di biglietti, complessivamente 13 mila euro, mentre i cachet versati a loro direttamente sono ammontati a 9 mila euro. Alla fine, se una presentazione pubblica fa vendere più copie di un libro, perché il cachet non se lo assume l'editore?

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