Dall'11 febbraio al 5 marzo a cura della Fondazione Fossoli

Storia in Viaggio 2.0: alla scoperta dei campi di transito europei

Anche il progetto Storia in Viaggio diventa virtuale. Per far fronte alle limitazioni agli spostamenti imposti dal Covid-19 senza dover rinunciare alle proprie iniziative, la Fondazione Fossoli ha dato vita al progetto Storia in Viaggio 2.0, che dall’11 febbraio al 5 marzo coinvolgerà gli studenti delle classi Quarte e Quinte delle Scuole superiori della provincia di Modena.

Se ogni anno il progetto portava circa cinquecento giovani in Germania e Austria alla scoperta dell’universo concentrazionario nazista, questa edizione consentirà ai partecipanti di conoscere alcune realtà simili al campo di Fossoli in altri Paesi dell’Europa occupata dalle truppe naziste: per questo, in collaborazione con i relative istituzioni memoriali, gli studenti si confronteranno, attraverso quattro lezioni, con le vicende legate ai Campi di Drancy in Francia, Kazerne Dossin in Belgio e Westerbork (campo da cui passò anche Hetty Hillesum) in Olanda.

Il progetto punta quindi a far conoscere la specificità dei campi di transito nazionali di Francia, Belgio, Olanda, partendo naturalmente dall’esperienza del Campo di Fossoli, il centro della deportazione dall'Italia. Gli incontri in lingua straniera dei relatori dei tre siti europei saranno tradotti in simultanea.
 

Obiettivi del progetto – a partecipazione gratuita, previa iscrizione inviando una mail a info@fondazionefossoli.it – sono quelli che hanno caratterizzato in questi anni le diverse edizioni di Storia in viaggio, in cui l'incontro con i luoghi di memoria (teatro della tragedia della deportazione e dello sterminio) hanno avuto, oltre al quella della conoscenza storica, la funzione di far riflettere i ragazzi sui meccanismi che ancora oggi possono operare per generare odio, discriminazione e violenza. Nello specifico di Storia in viaggio 2.0, poi, la scelta di focalizzare l'attenzione sui campi di transito permetterà inoltre di affrontare lo spinoso tema della collaborazione data dai vari Paesi alle pratiche della deportazione e dello sterminio naziste.
 

“Questo periodo di epidemia e conseguente limitazione degli incontri e degli spostamenti – commenta la Direttrice della Fondazione Fossoli, Marzia Luppi – non ha fermato le attività del nostro ente, ma al contrario ha fatto sì che si spostassero online, sfruttando tutti gli strumenti messi a disposizione della tecnologia, per giunta potenziandoli. Anche in questo caso, da una limitazione oggettiva sono nate nuove possibilità didattiche, si sono sviluppati preziosi contatti e si è dato vita a collaborazioni importanti che, nei prossimi anni, potranno contribuire a cementare sempre di più quella rete europea tra le istituzioni memoriali che, nell’epoca del post-testimone, diverrà sempre più vitale per preservare la memoria di ciò che è stato con il rigore dell’indagine storica e l’attenzione alla luce che il passato getta anche sul nostro presente di cittadini europei”.

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.fondazionefossoli.org, la pagina Facebook e il profilo Instagram Fondazione Fossoli.