A Carpi un Comitato per promuovere la filiera della canapa

Si è costituito in città il Comitato ProCanapa con il duplice obiettivo di promuovere la conoscenza delle proprietà e delle molteplici applicazioni industriali della canapa e poi, per il territorio, far scoprire le molteplici opportunità offerte dalla produzione e trasformazione di questa materia prima naturale. E annuncia una prossima conferenza di presentazione in sala Duomo dal titolo “Canapa, una risorsa per il futuro”, in cui coinvolgere le Istituzioni, le Associazioni, l'Università, i laboratori di ricerca con l'obiettivo di predisporre progetti di filiera su cui richiedere i finanziamenti del Pnrr, tramite la Regione Emilia Romagna. Fra i nomi dei promotori del Comitato, in attesa di costituirsi in associazione, compaiono quelli di Roberta Righi, Alberto Allegretti, Alessio Manfredini di Villa Canapa, Andrea Losi, Dorio Silingardi, Emilio Bonfiglioli, Olver Zaccanti, Paolo Pecchi, Serena Maccaferri, Werther Cigarini, Bruno Pompeo, Vittorio Cianci.  «La filiera della canapa – sottolinea una loro nota – è quello che nel nostro territorio c’era fino agli anni Cinquanta e che potrebbe tornare. Il benessere dell’ambiente e lo sviluppo economico ed imprenditoriale del territorio potrebbero avere radici in quella filiera che si è perduta». (segue)


 

«La canapa – prosegue la nota – fa bene all’ambiente. Perché? Perché cattura Co2, cresce più in fretta degli alberi, rigenera terreni esausti ed inquinati e necessita di poca acqua. Fino al secolo scorso la canapa coltivata abbondantemente nelle nostre campagne era di altissima qualità. La canapa fa bene all’economia. Perché? Perché, oltre alle opportunità della produzione agricola, nel nostro territorio avrebbe una base di applicazione molto ampia. Basta nominare la bioedilizia, in vertiginosa crescita e il tessile, settore che necessita di un poderoso rinnovamento».

 

Fra le applicazioni vengono richiamate quelle relative ad alimentare, cosmetica, farmaceutica e nanotecnologie, tutte passibili di creare molti posti di lavoro. In particolare si sostiene che il distretto della moda di Carpi, anche alla luce delle più recenti direttive europee sulla moda sostenibile, potrebbe rifiorire con una filiera corta di canapa tessile, perché la canapa può fornire filati sottili e pregiati, per tessuti leggeri, come il lino, con elevate proprietà antibatteriche e antifugine, in grado di assorbire l'umidità del corpo e di resistere agli strappi e all'usura più del cotone.