Secondo una ricerca dell’Ufficio Studi Lapam le esportazioni in provincia salgono del 7 per cento. Più 11,9 per cento per le piccole imprese del tessile abbigliamento

L’export modenese trainato (anche) dal settore moda

L’export della provincia di Modena è in recupero. Lo segnala un’indagine dell’Ufficio Studi Lapam basata sui dati del primo semestre 2021. I segnali di ripresa si irrobustiscono, con le esportazioni che a livello nazionale superano del 4,1 per cento il corrispondente livello del 2019, facendo meglio di Germania (più 1,2 per cento) e Francia (meno 7 per cento). In particolare, l’export di manufatti made in Emilia-Romagna nei primi sei mesi del 2021 sale del 6,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, performance che la posiziona tra le prime 10 regioni nella classifica nazionale. In questo panorama, Modena fa meglio della regione con una significativa ripresa del 7 per cento, seconda in Emilia Romagna soltanto all’exploit di Parma (più 16,8 per cento), ma davanti a Piacenza (più 6,6 per cento), Bologna (più 6,5 per cento) e Reggio Emilia (più 5 per cento). In termini assoluti Modena, con 7 miliardi e 29 milioni di euro, è la seconda provincia per export manifatturiero dietro alla sola Bologna (che nel primo semestre 2021 ha esportato per 8 miliardi e 437 milioni). In termini assoluti Reggio Emilia esporta invece per 5 miliardi e 764 milioni. (continua)

“I dati – sottolinea il Presidente Gilberto Luppi – sono confortanti e dimostrano come la ripresa sia in atto: l’export manifatturiero è il primo motore della ripresa, e meno male che c’è l’export perché la domanda interna stenta a decollare. Ma non dobbiamo dimenticare gli ostacoli che si stanno presentando. Penso ai costi dell’energia e soprattutto a quelli delle materie prime, che le piccole imprese pagano in modo più pesante, e la difficoltà a reperire manodopera specializzata”.

I settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese (MPI) – moda, legno-arredo, metalli, alimentari e altra manifattura – che complessivamente rappresentano il 24,6 per cento dell’export manifatturiero regionale, nel primo semestre 2021 superano i livelli pre-pandemia (più 2,3 per cento), posizionando l’Emilia-Romagna quinta tra le principali regioni esportatrici di prodotti MPI per dinamica, a pari merito con il Veneto.

Guardando il dettaglio della provincia di Modena, in controtendenza con la situazione regionale e nazionale che registra un calo del 12,3 per cento per l’abbigliamento, l’aumento del 7 per cento circa per l’export delle micro e piccole imprese del modenese è trainato anche dal comparto moda che fa segnare un più 11,9 per cento, insieme agli articoli in pelle (più 18,8 per cento) e i prodotti in metallo (più 12,3 per cento). In valore assoluto Modena, tra le MPI, ha esportato per 1 miliardo e 383 milioni di euro, tallonando Bologna a quota 1 miliardo e 488 milioni. (continua)

Restando a livello regionale, nel dettaglio rispetto ai primi sei mesi del 2019, la domanda estera, come abbiamo scritto sopra, rimane particolarmente debole per abbigliamento (meno 12,3 per cento), prodotti in pelle (meno 8 per cento) e prodotti tessili (meno 6 per cento). Registrano invece un netto recupero i mobili con un più 21,4 per cento, i prodotti alimentari (più 15,2 per cento), il legno (più 14,6 per cento) e i prodotti in metallo (più 5,5 per cento).

I manufatti realizzati in Emilia-Romagna nei settori a maggior presenza di MPI vengono venduti per oltre la metà (59,1 per cento) nei vicini Paesi UE, dove l’export di questi prodotti registra nel primo semestre del 2021 un incremento del più 7,4 per cento, mentre il restante 40,9 per cento è destinato ai Paesi extra-UE, dove l’export dei settori di MPI cala del 4,3 per cento.