Moda e Borsa incompatibili? Ma Mediobanca vede all'orizzonte, fra gli altri, anche Eih di Marco Marchi

La moda non va di moda a piazza Affari. Lo sostiene un servizio apparso su “Affari&Finanza”, l'inserto economico del quotidiano la Repubblica di ieri a firma di Vittoria Puledda, basato su un'analisi dell'Area studi di Mediobanca e nel quale si sottolinea come il comparto moda sia fra quelli meno rappresentati in Borsa, essendo costituito molto più da aziende medio piccole che dai big. Tant'è, sottolinea il servizio, che solo il 17,5 per cento del fatturato aggregato del settore (12 miliardi) compare nel listino: percentuale, si ricorda, che fra l'altro non riguarda solo piazza Affari, visto che Prada, è quotata a Hong Kong e il gruppo Ermenegildo Zegna a New York. Nel contesto di un articolo che ritorna spesso su questa sorta di idiosincrasia tra le aziende della moda e la Borsa, si spinge lo sguardo anche su quelle che prima o poi potrebbero entrarvi. Il dato viene desunto sempre dall'analisi di Mediobanca che avanza qualche ipotesi fra le quali spicca Eccellenze italiane holding, la Eih di Marco Marchi che include Liu Jo e Blumarine. Del gruppo carpigiano e di altri citati nel proprio studio, Mediobanca sostiene trattarsi “...di nomi che ricorrono da tempo  che prima o poi potrebbero davvero sbarcare sul listino, magari per agevolare l'uscita di fondi di private equity, particolarmente affezionati al fashion italiano e in molti casi involontariamente antagonisti della quotazione o, quanto meno, concorrenti”. segue

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