Risultati incoraggianti per tutti i distretti dell'Emilia Romagna nel primo semestre 2021, secondo la ricerca di Intesa Sanpaolo

Monitor distretti regionali: l'export della moda di Carpi supera il pre-Covid

Il comparto locale della maglieria e dell'abbigliamento registra un aumento delle esportazioni del 48 per cento rispetto al 2020 e del 10 rispetto al 2019

Si chiude con dati positivi il primo semestre 2021 dell’export dei distretti industriali dell’Emilia Romagna, che hanno fatto registrare un più 23,8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un trend, quello dei valori esportati, tanto più significativo poiché in crescita anche rispetto al primo semestre 2019 (più 4,9 per cento).

Dal Monitor dei Distretti Industriali dell’Emilia-Romagna, a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge un quadro incoraggiante: 18 distretti su 20 hanno chiuso il primo semestre 2021 in crescita rispetto al primo semestre dello scorso anno, 14 dei quali hanno superato i livelli di export del periodo gennaio-giugno 2019. (prosegue)
 

Perfino nel sistema moda, tra i più colpiti dalla pandemia, si osserva una crescita nell’export complessivo di tutti i comparti del settore (più 28,4 per cento), non sufficiente però a recuperare i livelli del 2019 (meno 16,4 per cento). Ottima performance per il distretto della maglieria e dell’abbigliamento di Carpi con un più 47,9 per cento sul 2020 e che, si legge nel report di Intesa Sanpaolo, segna un aumento del 10,5 per cento anche rispetto al primo semestre del 2019.

Andamenti positivi anche gli altri poli industriali della moda regionale come l’abbigliamento di Rimini (più 6,6 per cento sul 2020 e meno 34,3 per cento sul 2019) e le calzature di San Mauro Pascoli. (prosegue)

Complessivamente ottima la situazione del settore della meccanica: più 26,7 per cento la variazione tendenziale nel primo semestre del 2021 e recupero effettuato rispetto al 2019 (più 1,6 per cento). Hanno registrato una crescita quasi tutti i distretti, con performance brillanti soprattutto delle macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia (più 52,7 per cento secondo i dati ACIMAC), dei ciclomotori di Bologna (più 51,4 per cento), delle macchine per il legno di Rimini (più 44,8 per cento), delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (più 38,1 per cento) e della meccatronica di Reggio Emilia (più 29,1 per cento).
Bene anche la food machinery di Parma e le macchine per l’imballaggio di Bologna (più 18,2 per cento), che però non riescono a recuperare i livelli del 2019 (rispettivamente meno 1,4 per cento e meno 4,9 per cento). Sostanzialmente stabili le macchine utensili di Piacenza (meno 0,2 per cento), ancora lontane dai livelli del primo semestre 2019 (meno 18,5 per cento).

Molto positivo il dato del settore agro-alimentare: più 10,5 per cento rispetto al primo semestre 2020 e più 16,8 per cento in riferimento al primo semestre 2019. Ottima crescita di quasi tutti i distretti, il lattiero-caseario parmense (più 23,7 per cento), l’ortofrutta romagnola (più 18,3 per cento) e i distretti del comparto dei salumi: del modenese (più 20,6 per cento), di Parma (più 14,4 per cento) e di Reggio Emilia (più 12,5 per cento). Continua a crescere anche l’alimentare di Parma (più 1,4 per cento), dopo il balzo del 2020. Chiusura in territorio leggermente negativo invece per il lattiero-caseario di Reggio Emilia (meno 2,2 per cento).

Incoraggiante l’andamento del sistema casa (più 28,4 per cento). Eccellente performance per l’export dei mobili imbottiti di Forlì, che chiude la prima metà del 2021 con un più 69,4 per cento; miglior distretto del legno-arredo in Italia, grazie al traino dei mercati francese e cinese. Bene anche le Piastrelle di Sassuolo che fanno registrare un aumento delle vendite estere del 25,7 per cento. Entrambi i distretti superano ampiamente i livelli di export del primo semestre 2019, Forlì più 55,7 per cento e Sassuolo più 9,3 per cento.