Un futuro nel conto terzi di eccellenza (su Voce digitale del 17 febbraio)

“Carpi condannata al contoterzi?”, ci chiedevamo sull’edizione mensile di Voce del gennaio scorso. Non sono arrivate risposte né era lecito   attendersele, vista la quasi totale assenza di luoghi in cui ci si possa confrontare sul settore in termini di analisi economica e di trend globali.   La domanda, per la verità, era nata da uno dei pochi “luoghi” di questo tipo che esistono in città, vale a dire l’ultima edizione dell’“Osservatorio del settore tessile-abbigliamento del distretto tessile di Carpi” curato da Daniela Bigarelli, Monica Baracchi e Barbara Ducati per la R&I, Ricerche e Interventi, presentato nel novembre scorso. Ed era contenuta in un passaggio della ricerca in cui si legge che “...le vendite che hanno fatto registrare la crescita più importante   (si parla della fascia di prodotto medio-medio-alta, ndr) riguardano la   produzione per marchi e griffe fuori distretto e di elevata visibilità”. E  poco dopo si aggiungeva che l’80 per cento del fatturato totale del settore   si deve alle produzioni eseguite per conto di griffe italiane e internazionali. Ne deriva la conclusione delle autrici, per la quale il distretto mantiene “...competenze in grado di attrarre operatori in cerca di partner produttivi qualificati”. 

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