Gli scatti di Walter Breveglieri e Paolo Ferrari in Criminis Imago a Bologna

Cronaca nera nella storia con i click di due reporter

Dalla Banda Casaroli, che nell’autunno del 1950 seminò terrore e morte, al delitto del Dams, dall’assassinio di Ombretta Galeffi per mano del marito Carlo Nigrisoli, condannato in primo grado all’ergastolo per l’avvelenamento della donna, al drammatico sequestro dell’imprenditore bolognese Eugenio Gazzotti, dalla strage del 2 agosto all’Italicus fino agli omicidi dei fratelli Savi, tristemente famosi come la “banda della Uno bianca”, e al terrorismo con i processi di Ordine Nero e Prima Linea. E poi, ancora, il caso dell’ambasciatore Ettore Grande, accusato di aver ucciso la consorte a Bangkok, condannato a Torino, poi assolto in Assise a Bologna nel 1951; quello di Rina Fort, accusata dell’assassinio della moglie e dei tre figli del suo amante, processo che giunse in Corte di Cassazione a Bologna nel 1952: cinquant’anni di crimini che parlano un nuovo linguaggio, quello della fotografia, sono visibili fino al 10 gennaio 2021 (dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19) a Bologna, negli spazi dell’Oratorio di Santa Maria della Vita di via Clavature, nella mostra “Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna”.

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