Al quartiere fieristico attesi 40 mila visitatori per la tredicesima edizione del Festival del gioco

Dal 20 al 22 maggio si gioca a Modena con Play

Ci saranno 150 espositori, 700 eventi e circa 2.500 tavoli per giocare disposti su una superficie complessiva di oltre 20 mila metri quadri, tanti quanti ne dispone il quartiere fieristico di Modena che dal 20 al 22 maggio ospiterà la tredicesima edizione di Play 2022, il Festival nazionale e internazionale del gioco. La manifestazione è stata presentata stamani alla stampa dagli organizzatori e dagli sponsor dell'iniziativa: Ente fiere di Modena, Comune di Modena, Bper Banca, associazioni di giocatori e Enti che a vario titolo prenderanno parte a una kermesse di tre giorni che conta di bissare il travolgente successo dell'edizione pre-Covid (quella del 2019) con oltre 40 mila presenze (nelle foto di repertorio) mente la più recente, quella del 2021 ne ha fatte registrare "solo" 20 mila a causa delle note restrizioni dettate dalla pandemia.

 

"Non solo giochi di ruolo, giochi da tavolo e giochi tridimensionali - ha spiegato Andrea Ligabue, direttore artistico della manifestazione - ma anche il coinvolgimento di enti ed istituzioni che a un primo esame potrebbero far poco pensare al gioco e che invece sono coinvolti direttamente: per esempio l'Ausl (il gioco non può diventare "ludopatia"), l'Istituto nazionale di Astrofisica e quello di Fisica Nucleare che presenterà una sua divertente "doccia cosmica di particelle". Poi il consolidato rapporto con UniMoRe e la presenza di momenti informativi anche a Modena - fuori dalla Fiera -, in città, con, tra gli altri, il noto giornalista, scrittore e divulgatore Masimo Polidoro. Un Festival per giocare e per divertirsi anche in modo intelligente, insomma".

"Abbiamo venduto tutti gli spazi vendibili - conferma Marco Momoli, direttore generale di ModenaFiere - con un 15 per cento di nuovi operatori rispetto alle precedenti edizioni, il che testimonia della vitalità del settore. Ospiteremo poi circa 1.500 studenti di 70 classi scolastiche emiliano-romagnole con l'intento di farli giocare per apprendere". L'evento è molto atteso anche a Carpi dove sono diversi i negozi dedicati ai giochi di ruolo e vi è un vivace reticolo associativo di appassionati. "E' anche a loro che ci rivolgiamo, alle associazioni che si interessano di questi giochi, che durante il lockdown e nel periodo della pandemia hanno fortemente sofferto dell'impossibilità a riunirsi e a scambiarsi informazini e impressioni. Il Festival è anche questo - dice Andrea Ligabue - uno scambio interattivo tra giocatori e tra questi ultimi e i produttori di giochi sempre nuovi e appassionanti".