Nel 2020 il settore ha subito un calo del 22,7 per cento

Pitti Filati si trasferisce online

L’88esima edizione di Pitti Filati  è online su Pitti Connect. Fino al prossimo 5 aprile la piattaforma digitale di Pitti Immagine presenterà le nuove collezioni per la primavera-estate 2022 di una selezione di aziende d’eccellenza che partecipano al salone. 

Tra le aziende del settore che, ad oggi, hanno aderito a Pitti Connect ci sono Alpes, Cariaggi Fine Yarns Collection, Feel Blue, Filati Naturali, Filmar, Filpucci, E. Miroglio, I.A.Fil, Igea, Lanificio dell’Olivo, Miele, Shima Seiki, Starlight, The Woolmark Company, Tollegno 1900 e Vimar.

Fanno da sfondo al via della manifestazione i dati congiunturali di settore. Secondo le elaborazioni preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Smi, basate sia su variabili macro sia su indagini campionarie interne, il fatturato settoriale è stimato, prudenzialmente, in flessione del 22,7 per cento su base annua. Il turnover 2020 scenderebbe, dunque, di poco sopra ai 2,1 miliardi di euro. L’andamento negativo ha interessato la filatura laniera (comparto preponderante con una quota di oltre l’80 per cento sul fatturato settoriale totale), la filatura cotoniera, nonché la filatura liniera, gravate dalla congiuntura sfavorevole sia internazionale sia interna.

Il valore della produzione (variabile che si propone di stimare il valore della sola attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione dei filati importati) è stimata in flessione rispetto ai livelli raggiunti nel 2019 nella misura del 24,5 per cento, risentendo anche del blocco delle attività produttive durante il primo lockdown.

“C’è una grande voglia di tornare al fisico – dichiara Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e le aziende di Pitti Filati sono state tra le più reattive nel cercare di realizzare in presenza le nostre manifestazioni. E’ un riflesso del grande dinamismo e della grande creatività che i filati e la maglieria stanno esprimendo. Nonostante le perdite oggettive di fatturato che l’emergenza sanitaria ha determinato, c’è un’incredibile determinazione a guardare oltre e a pensare già a quando potremo tornare a incontrarci in fiera”.