Sulle tracce degli antichi tomi del convento di San Nicolò
Il volume Letture Francescane è edito da Mimesis Milano
La storia di una antica biblioteca può essere affascinante come una ricerca archeologica alla Indiana Jones, può condurre a scoperte nuove e a illuminare di nuove prospettive anche la storia più nascosta di una città o di un periodo.
E' quello che accade ripercorrendo assieme ad Anna Prandi, già direttrice della Biblioteca Comunale Loria e studiosa di biblioteche e di stampa, le vicende seicentesche dell'antica libreria dei frati Minori di San Francesco che per cinque secoli hanno retto la chiesa di San Nicolò a Carpi.
"Letture francescane", il ponderoso volume dato alle stampe e in questi giorni in libreria (edizioni Mimesis Milano, 550 pagine, 34 euro) è l'analisi attenta e documentata dell'inventario che un frate, Giovanni Francesco Malzappi, approntò nella primavera del 1600 elencando tutti i volumi, centinaia, conservati nella biblioteca conventuale, fondata da Alberto III Pio ottanta anni prima, e ricca di volumi di gran pregio. Lo scopo pratico era tuttavia censorio: segnalare all'Inquisizione i titoli dei libri che, all'indomani del Concilio di Trento, erano da considerare non più in linea con il nuovo corso controriformistico.