Furono sedici i civili inermi trucidati per rappresaglia dai fascisti delle Brigate Nere

E domani si ricorderà l'eccidio di piazza dei Martiri

Domani mattina la città ricorderà, nel 78esimo anniversario, i martiri ai quali, dopo la Liberazione, fu intitolata la piazza centrale di Carpi. Il ritrovo di autorità e familiari è alle 9:15, davanti al Monumento ai Caduti; seguiranno, alle 9.30, la deposizione di una corona e una benedizione, quindi, alle 9:45, gli interventi ufficiali davanti ai civici gonfaloni, e alle bandiere delle associazioni combattentistiche e d'Arma. La banda “Città di Carpi” accompagnerà l'iniziativa.

« La città di Carpi - annuncia l'Amministrazione Comunale -, nel ricordare il sacrificio di questi suoi Caduti, rinnova il suo impegno a salvaguardia di quei valori di libertà, pace e fiducia nel progresso che hanno sempre contraddistinto le sue tradizioni civili .» L’appuntamento in piazza dei Martiri sarà preceduto dalla deposizione di una corona al cippo dei caduti di via Guastalla.

L'eccidio del 16 agosto 1944 avvenne dopo un rastrellamento di circa 120 civili nel territorio fra Rio Saliceto e Carpi, per rappresaglia in seguito all'uccisione di un gerarca fascista e di sua moglie, avvenuta il giorno di Ferragosto tra Migliarina e la città: dopo esser stati torturati, sedici dei fermati furono portati al tramonto in piazza, fatti sdraiare sul selciato e fucilati a terra dalla “brigata nera” alle 20, contemporaneamente alla sepoltura del fascista giustiziato dai partigiani; poi i corpi furono lasciati sul posto fino all'indomani. Sette dei fucilati erano carpigiani (fra loro cinque di Fossoli e uno di Migliarina), altri sei di Rio Saliceto, uno di Mirandola, uno di San Felice sul Panaro e uno milanese, probabilmente sfollato a Carpi: quasi la metà aveva fra i 20 e i 29 anni, il più giovane ne aveva 18, il meno giovane 61. Altre tre persone erano state assassinate durante le operazioni di rastrellamento.