Lavoro - Gli apporti di esponenti cittadini al settantesimo del sindacato

Tanta Carpi negli anni della Cisl

La Cisl modenese ha festeggiato i suoi settant'anni di vita, senza torta con le candeline e, a causa della pandemia incombente, anche senza celebrazioni ufficiali. Con un semplice comunicato, William Ballotta, attuale segretario di Cisl Emilia Centrale che riunisce le precedenti sedi territoriali di Modena e Reggio Emilia del sindacato, ha ricordato i fondatori del sindacalismo cattolico modenese, Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli e la lunga tradizione del sindacalismo democratico modenese. L'occasione è buona per aprire uno squarcio anche sulla presenza a Carpi della Cisl che storicamente non può vantare la stessa anzianità ma ha proposto nel tempo figure di sindacalisti a tutto tondo che hanno caratterizzato anche la storia economica e sociale di Carpi: Narciso Bulgarelli, Romano Artioli, Livio Filippi e Maurizio Gasparini.

Narciso Bulgarelli, carpigiano, è fra i fondatori della Cisl di Carpi: alcuni anni dopo che a Modena la sigla sindacale si insedia in via Badia, a Carpi la Cisl apre il suo primo ufficio in corso Fanti a palazzo Corso. Non è un caso: dopo le prime esperienze unitarie della Camera del Lavoro di Carpi, il sindacalismo cattolico cerca una propria via autonoma ma a Carpi stenta ad affermarsi sommerso dalla preponderanza anche fisica del sindacalismo di sinistra. "Quando giunsi nel 1957 a Carpi - è la testimonianza postuma di Romano Artioli, colui che ha caratterizzato per un trentennio la presenza Cisl nella città dei Pio - gli iscritti erano qualche centinaio in tutto. A Modena si era addirittura in forse se investire sulla sede di Carpi vista la massiccia preponderanza della presenza della Cgil". Artioli, scomparso nel gennaio del 2015, nativo di Campogalliano, arriva al sindacato nel 1953 e quando arriva a Carpi come funzionario si rende subito conto di trovarsi in una realtà economica e sociale in profondo cambiamento: l'agricoltura ha perso il suo carattere trainante in economia mentre l'industria dell'abbigliamento sta prendendo piede. In dieci anni, dal 1951 al 1961, la popolazione residente attiva passa da 4500 a 10 mila addetti, si tratta in gran parte di manodopera femminile che trova impiego dentro e fuori le fabbriche del settore tessile, nel lavoro a domicilio. Sono gli anni della contrattazione dura, in cui anche l'imprenditoria carpigiana si organizza facendo nascere l'Aia, l'Associazione imprenditori dell'abbigliamento, che sarà interlocutore del sindacato in molte stagioni contrattuali. La crescita della CIsl a Carpi come forza sindacale è tuttavia modesta: a fine anni cinquanta a Carpi ci sono meno iscritti che non a Soliera e il dialogo con la Camera del Lavoro non è per niente facile. Da palazzo Corso intanto il sindacato si trasferisce in corso Alberto Pio e amplia la sua attività anche grazie a nuove figure che vengono ad inserirsi nell'organico sindacale. Livio Filippi, classe 1946, va a gestire il sindacato metalmeccanico per passare successivamente a quello del tessile. Farà carriera: diventa segretario provinciale dei Tessili, poi passa nella segreteria provinciale e in quella regionale assumendo l'incarico di segretario regionale Cisl fino al 1992 quando lascia il sindacato per passare alla cooperazione e, successivamente alla politica militante conquistando un seggio al Parlamento Europeo. Dopo di lui anche Maurizio Gasparini, che arriva alla Cisl di Carpi nel 1975, assume la segreteria territoriale cittadina negli anni in cui si costruisce (e poi si scioglie) l'unità sindacale della triplice Gcil-Cisl-Uil, rappresentata plasticamente nella nuova sede (contigua ma non comune, con ingressi separati) del palazzo fra via III Febbraio e viale Peruzzi che ancora oggi ospita la sede carpigiana di Cisl Emilia Centrale e la Camera del Lavoro. 

 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati