A Milano Unica le nuove sfide di tessile e accessori

Buona presenza di aziende carpigiane

Entra nel vivo la tre giorni di Milano Unica. La trentacinquesima edizione della fiera milanese porta in anteprima le collezioni e le proposte autunno-inverno 2023-24. Con il ritorno ai tre giorni di attività  (12, 13 e 14 luglio), la fiera del tessile e accessori d’alta gamma per abbigliamento uomo, donna e bambino vede protagoniste 389 aziende, di cui 324 italiane e 65 dall’estero. Con una buona rappresentanza carpigiana, che conta - tra le altre- sulla partecipazione di Gruppo Dondi, Staff Jersey, Fantasie Tricot, CadicaGroup, Labeltex Group, Mabo, Mainetti Reca, Redmark, Texcart. 

La cerimonia inaugurale si è aperta con l’intervento in remoto del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti: “Sono orgoglioso del nostro settore del tessile e degli accessori, nonostante le difficoltà è in forte ripresa e con ottime prospettive di crescita nei prossimi mesi. Il Made in Italy si distingue per la bellezza, la funzionalità e l’unicità, non a caso è ricercatissimo e desiderato in tutto il mondo. Ma, come altri ambiti soffre per due drammatiche mancanze: le materie prime e i costi energetici. Il governo sta mettendo in campo misure importanti per contrastare questi fenomeni e come MISE, siamo a fianco del settore con tutti gli strumenti necessari per favorire lo sviluppo e l’innovazione dei materiali e delle tecnologie. Solo così anche la moda può vincere la sfida del futuro e essere competitiva”, conclude il Ministro Giorgetti. 

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Nel suo discorso introduttivo, il Presidente di Milano Unica Alessandro Barberis Canonico ha voluto evidenziare la ripresa del comparto tessile e l’efficacia della fiera e della sua offerta, come strumento di accelerazione del processo. “Il settore Tessile - Abbigliamento è in forte ripresa. Si prevede che alla fine del 2022 si tornerà a livelli pre-pandemici. Lo conferma, in modo evidente, la presenza di 445 espositori che tornano a investire nella fiera fisica. Questo è un ottimo segnale di crescita e un’iniezione di fiducia per il futuro. Tengo a sottolineare inoltre la completezza dell’offerta di Milano Unica: non solo uomo ma in questa edizione ci sono ben 157 aziende espositrici che propongono un’ampia offerta per la donna. Oggi più che mai: Uniti per essere Unici “, afferma il Presidente. 

Dalla presentazione di Bain & Company è emerso che il settore moda (premium e lusso, escludendo il segmento mass) ha toccato nel 2021 quota circa 280miliardi di euro (+28% vs. 2020), con una ripresa guidata dalla Cina, l’America e l’Europa. Nell’abbigliamento, si evidenzia una ripresa del segmento donna più veloce rispetto all’uomo, sebbene rimanga sotto i valori del 2019. I primi mesi del 2022 registrano complessivamente un solido recupero, principalmente sostenuto dal dinamismo in America e dal consumo locale in Europa. La Cina, invece, dopo i primi mesi di continua crescita, ha subito un drastico rallentamento della domanda, fortemente ostacolata dalla politica zero-covid iniziata a marzo. Per il comparto moda, ci si attende che anche il segmento premium ritorni ai valori pre-covid tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023. Questo, insieme a una continua performance positiva attesa nel segmento lusso, sta contribuendo alla forte ripresa del mercato tessile, con ordini a parità o già oltre i livelli del 2019 per la SS23 (trend che ci si attende venga confermato nella FW23/24) e un fatturato complessivo del comparto che dovrebbe quindi ritornare a livelli pre-pandemici a partire dal primo semestre 2023 – circa un anno in anticipo rispetto alle attese. 

Queste previsioni sono supportate non solo da un solido aumento dei volumi, ma anche da un effetto prezzo legato all’aumento di listini, in conseguenza dell’inflazione dei costi. L’attuale ripresa del mercato tessile è quindi guidata dalla ripresa della domanda di abbigliamento formale, ma anche influenzata dalla attuale situazione di stress della supply chain produttiva. “Alla luce delle dinamiche che si stanno definendo, nei prossimi mesi i produttori tessili si troveranno ad affrontare tre sfide fondamentali per fidelizzare ulteriormente i propri clienti e sostenere il proprio business: ridurre i tempi di consegna, innovare l’offerta attraverso lo sviluppo di nuovi materiali performanti e sostenibili, adatti alle nuove occasioni ibride casual-formali dei consumatori e investire in una value proposition lavorativa attrattiva per reclutare i nuovi talenti e formarli adeguatamente. Questo scenario presenta anche una irrinunciabile opportunità per il comparto: definire procedure e standard comuni per la certificazione della sostenibilità dei tessuti, collaborando a livello di filiera e distretti e facendo leva sull’esperienza unica e l’eccellenza dei produttori italiani. Questo permetterebbe di assicurare ulteriore impulso e rilevanza al saper fare sostenibile del Made in Italy, oltre a un notevole vantaggio competitivo verso i marchi clienti e i consumatori finali”, commenta Claudia D’Arpizio, Senior Partner di Bain & Company. 

Foto d'archivio