Siglato “Il lavoro buono” per favorire il ricambio generazionale tramite programmi regionali e risorse del Pnrr

Camera Moda e Ministero del Lavoro, un protocollo su formazione e innovazione

“Il lavoro buono” è il protocollo firmato ieri, 12 ottobre, da Camera della Moda e Ministero del Lavoro. Si tratta di un’importante intesa che prevede azioni nel settore moda per sostenere l’innovazione nel campo della formazione, favorire il trasferimento delle competenze per il ricambio generazionale e migliorare la capacità produttiva delle aziende.

Presenti all'incontro il ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, il presidente di Camera Moda Carlo Capasa e la consigliera del ministro Cristina Tajani in veste di moderatrice.

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Nei prossimi cinque anni, spiega il comunicato diffuso da Camera della Moda, il comparto tessile-moda-accessori avrà bisogno di 40 mila professionisti formati su nuove competenze digitali. Per questo l’accordo prevede l’avvio di programmi regionali, anche attingendo agli strumenti e alle risorse previste dal Pnrr, per favorire percorsi virtuosi di trasferimento delle competenze e di riqualificazione degli addetti, con l’intento di mantenere i livelli occupazionali nelle aziende. Saranno inoltre promossi programmi di formazione professionale nelle aziende tutelando il diritto del lavoratore a una formazione continua. Con l'obiettivo di monitorare e indirizzare l’esecuzione del protocollo, il ministero del Lavoro e Camera della Moda hanno costituito un gruppo di lavoro stabile che con cadenza annuale rendiconterà i risultati prodotti dagli interventi realizzati

Capasa ha ricordato che “… i grandi brand sono i driver che, attraverso la produzione, la comunicazione e il marketing consentono ai prodotti, realizzati con la partecipazione essenziale delle piccole aziende, di raggiungere clienti in ogni parte del mondo”. Solo i primi 16 brand dell’associazione – a cui fa capo la Settimana della Moda di Milano – rappresentano il 32 per cento del fatturato totale dell’industria della moda italiana. “Il protocollo firmato oggi segna un importante riconoscimento del nostro comparto come filiera strategica per il rilancio del Paese – ha aggiunto –. Le competenze e la loro valorizzazione sono da sempre il motore del nostro made in Italy. E proprio in questo senso il protocollo promuove politiche che supportino il trasferimento del know how e prevede incentivi per supportare programmi di formazione per upskilling e reskilling dei lavoratori. Con il massimo impegno in questa direzione degli associati di Camera della Moda italiana”.

Uno degli elementi fondamentali del protocollo è quello del ricambio generazionale e del trasferimento delle competenze, che vale un po’ per tutti i settori manifatturieri, ma soprattutto per la moda.

“Anche la nostra industria soffre della mancanza di un ricambio generazionale – ha sottolineato –, ma più che in altri settori temiamo che ciò possa facilitare la dispersione di competenze essenziali lungo tutta la filiera produttiva. Per questa ragione l’accordo predispone un programma di supporto per favorire il trasferimento di conoscenza e di competenze fra chi esce dall’azienda per raggiunti limiti di età e i giovani nuovi assunti”.