I dati ufficiali parlano di oltre 4mila visitatori: tecnici e competenti

I filati che detteranno la moda

Si chiude con i Filati la “triade” di Pitti  Immagine alla Fortezza da Basso di Firenze.  Dove, dal 23 al 25 gennaio, sono andate in scena le  collezioni primavera-estate 2020 delle migliori linee  di filati per maglieria. Un comparto che, secondo le  stime di Confindustria, ha chiuso il 2018 in maniera  positiva registrando un più 2,7 per cento con un  fatturato arrivato sopra ai 2,9 miliardi di euro grazie  soprattutto all’export (più 3,6 per cento) trainato  dai filati di lana e di lino. Un risultato che però è  “alterato” dai rincari delle materie prime che hanno  costretto ad aumentare i listini: per molti operatori,  dunque, la crescita di fatturato non è andata a  braccetto con aumenti produttivi.  All’84esima edizione di Pitti Filati hanno preso  parte 119 aziende, di cui 21 straniere. Nonostante sia  una fiera più “tecnica” rispetto a Pitti Uomo e Pitti  Bimbo, quella che attira meno curiosi, blogger e trend  setter, per gli addetti ai lavori (stilisti, buyer, filatori,  imprenditori, agenti) è forse la più importante perché  rappresenta un osservatorio sui trend del futuro e  su come dovranno essere impostate le collezioni.  Presentando l’eccellenza della filatura per maglieria  su scala internazionale, attira inoltre i designer dei  più prestigiosi marchi di moda che arrivano a Firenze  in cerca di input e suggestioni creative per cominciare  a disegnare i prodotti.  La recente edizione della rassegna non ha deluso  le aspettative degli oltre quattromila visitatori in  termini di idee, spunti e allestimenti. Di grande  impatto e affollatissimo, come sempre, lo stand di  Millefili, azienda di filati carpigiana in cui a marzo  2018 è subentrato il fondo di private equity Alto  Capital IV che ne ha acquisito il 70 per cento con  Gabriele Galli (figlio del fondatore Francesco) alla  guida come amministratore delegato con il 25 per  cento delle quote.  A Pitti Millefili ha presentato una  proposta per l’estivo 2020 incentrata sul tema della  sostenibilità, con filati organici e riciclati, frutto  della certificazione dell’intera filiera. “Oggi il 65 per  cento del venduto è estero, ma stimiamo ottime  opportunità di crescita anche in Italia, anche grazie a  una nuova linea di misto cashmere”, ha spiegato a MF  Fashion l’ad Gabriele Galli. 

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