Bodyguard? Come vivere per la vita degli altri
Non se ne può fare a meno. Se si dice guardia del corpo, l’immaginario corre all’ex agente della Cia Frank Farmer (Kevin Kostner) che proteggeva la cantante Rachel, interpretata da Whitney Houston, nel film che all’inizio degli anni Novanta sbancò al botteghino. Oppure vengono in mente le scorte dei politici composte da “armadi umani” riconoscibilissimi – oltre che per la stazza – per i loro completi eleganti, l’atteggiamento serio e l’auricolare. Ma non sono mica tutti così. I bodyguard al servizio degli imprenditori per esempio lavorano nell’ombra, perché sarebbe troppo rischioso esporsi. Ce ne sono stati e ce ne sono ancora, anche a Carpi, dove la richiesta presumibilmente si fece più stringente dopo quel fatidico 1982, quando nella notte fra il 23 e il 24 dicembre Francesco Battaglini, assieme ad altri complici, sequestrò per 23 giorni la futura stilista Lorella Signorino, la figlia di una famiglia di industriali la cui fortuna era dovuta alla fabbrica Sicar di macchine per la lavorazione del legno. Una delle guardie del corpo che venne assunta in quegli anni di paura e che ha accettato di farsi intervistare, continua a rispettare il suo patto di segretezza mantenendo l’anonimato, nonostante da oltre un ventennio non eserciti più il mestiere. Come si diventa bodyguard? «In Italia, diversamente dall’America per esempio, non c’è un percorso specifico, in genere le persone vengono scelte all’interno degli Istituti di vigilanza, fra i carabinieri, nella polizia. La formazione è a carico personale, partecipando a corsi che ti insegnano le tecniche di difesa sia tua sia che degli altri. Io avevo il porto d’armi, ma non ho mai usato la pistola: la tenevo sempre con me, nascosta, persino quando ero al mare in ciabatte e costume. Poi bisogna imparare tante strategie: in macchina si devono controllare sempre gli specchietti retrovisori sia durante il tragitto sia prima di scendere; se si va al ristorante, bisogna entrare e uscire per primi, sapendo già qual è il tavolo assegnato; è importante conoscere gli amici per intervenire soltanto se si avvicinano persone non gradite.