Alfonso Anania: dopo il libro sulla Siria, cooperatore a Gerusalemme

Il medico globetrotter con l’Oriente nel cuore

Carpi – Di solito lo si può incontrare in ospedale mentre visita reparti e servizi chiamato per le più diverse esigenze, oppure asserragliato al secondo piano della palazzina del Ramazzini che ospita la direzione sanitaria del nosocomio, impegnato in riunioni di servizio. Ma appena può, prende il volo, letteralmente, per paesi esotici e lontani per dare spazio alla sua passione di sempre: i viaggi. 

Alfonso Anania, dirigente medico del Ramazzini, vice responsabile del presidio ospedaliero di Carpi e medico specialista in Igiene e Medicina preventiva nonchè in Medicina tropicale, è un appassionato giramondo e autore di reportage di viaggio. Assieme alla moglie, Antonella Carri, che di fotografia se ne intende, ha già realizzato per un editore di Faenza (la Polaris edizioni) una lunga serie di guide per viaggiatori dagli orizzonti lontanti, in America Latina, Medio Oriente e, recentemente, anche nella nostra ancor largamente inesplorata Europa. Senza dimenticare mai la sua professione di medico, beninteso, perché Alfonso Anania, ha iniziato a viaggiare proprio sull’onda della sua professione, partecipando a  iniziative sanitarie promosse dalla cooperazione internazionale in luoghi in cui sanità, igiene, ospedali e assistenza medica sono ancora oggi un miraggio da conquistare. «Sono in partenza per Gerusalemme – confida mentre fa i preparativi per una nuova spedizione – per una di queste missioni di cooperazione sanitaria: starò via tre mesi facendo base su un ospedale di Gerusalemme, ma con l’intento di visitare anche i campi profughi palestinesi di là dal muro e nelle aree calde adiacenti». In Medio Oriente, quello di Anania è un ritorno: «Sono già stato in Siria – racconta – poco prima che cominciasse la guerra civile: un viaggio indimenticabile». Un viaggio che è diventato un libro di oltre trecento pagine che traccia una fotografia di quello splendito paese prima del disastro della guerra e dei bombardamenti: «La Siria – è il messaggio di Anania – nonostante tutto era un paese ospitale per il viaggiatore, dove si poteva vagabondare per le vie in qualsiasi ora del giorno e della notte senza temere per la propria incolumità. Negli ultimi anni, grazie a un seppur lento processo di pace avviato con Israele, allo svilupparsi di imprese private e al miglioramento delle infrastrutture di accoglienza, non solo i viaggi organizzati erano sempre più frequenti, ma la Siria si mostrava un paese agevole anche per chi amava viaggiare in modo autonomo». 

Tutto ciò, purtroppo, è finito da tempo e la guida di Anania rimane un documento prezioso anche perché molti monumenti, fotografati dal medico e dalla moglie, ormai non esistono più. Ma nel suo vagabondare, lungo la cordigliera delle Ande argentina, nella Terra del Fuoco cilena o fra le distese di lavanda in fiore della Provenza, il medico Anania non ha dimenticato la sua professione: nel 2011 ha infatti dato alle stampe anche un manuale di “prevenzione sanitaria” per viaggiatori avventurosi o meno: «Da noi in Italia – afferma il medico – anche se si sente spesso parlare di zanzara tigre e di anofele, di malattie esotiche come chikungunya, dengue, West Nile virus e Sars, come nella maggior parte dei cosiddetti Paesi industrializzati, lo stile di vita della popolazione e l’esistenza di strutture sanitarie capaci di diagnosticare e trattare queste malattie esotiche ne impediscono la diffusione. In viaggio, invece, la situazione è diversa, e sorge spontaneo domandarsi quali siano i rischi sanitari per il viaggiatore internazionale e quali le precauzioni, i comportamenti, le profilassi e le terapie da adottare per non trasformare il paradiso esotico in un inferno e i sogni in incubi. E per non diventare, inoltre, un veicolo di infezione una volta tornato a casa. Scopo del manuale – prosegue Anania – è quindi di offrire regole, suggerimenti e informazioni ai viaggiatori internazionali, ovvero che cosa fare e soprattutto che cosa non fare prima, durante e dopo aver intrapreso un viaggio per qualsiasi destinazione del mondo. Ciò attraverso la descrizione dei rischi generici e specifici che si possono correre alle diverse latitudini e nei diversi continenti, delle malattie più frequenti e della loro epidemiologia, nonché consigli su eventuali vaccinazioni e profilassi e quando rivolgersi al proprio medico di fiducia o ricorrere a uno specialista in Medicina tropicale». E per l’imminente ritorno a Gerusalemme e in Medio Oriente, ci dobbiamo attendere un nuovo reportage di viaggio? «Non lo escludo», risponde il dirigente medico del Ramazzini, appendendo momentaneamente il camice all’attaccapanni.

Nelle foto, le rovine di Palmira prima delle distruzioni operate dall’Isis, uno scorcio di Gerusalemme al tramonto e Alfonso Anania

 

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