Dopo un lungo silenzio Simone Morelli si è aperto con una cronista

Io mai uscito dalla politica

Volutamente tralasciate le questioni giudiziarie, l’ex Vicesindaco parla della città

Era sparito dai social, il medium prediletto per informare i cittadini del proprio operato, dei progetti pensati e “fatti”. Aveva scelto il silenzio durante quelli che in un video postato il 23 maggio scorso sulla sua pagina facebook aveva definito “non mesi difficili, ma difficilissimi”. Ma Simone Morelli, ex vice sindaco ed ex assessore a Cultura e Centro Storico, in tutto questo tempo non ha mai smesso di osservare la città, il suo sviluppo, le elezioni amministrative, il ballottaggio, l’esito del voto. Non ha mai smesso di leggere le cronache nazionali. Di questo e di altro abbiamo parlato con lui.

 

Non ci interessano le questioni giudiziarie che seguiranno il loro corso dunque, Morelli, partiamo dalla sua esperienza di politico. Come vede lo scenario nazionale?

«Penso alla Leopolda, nata dalla voglia di cambiare un certo modello di politica e di centro sinistra. In quel mondo riconoscevo la forza dirompente della gente che desiderava meno distacco dai politici; dei politici che volevano parlare con le persone in modo nuovo e totalmente genuino. In questo Renzi ha spinto molto per arrivare a un modello che partisse dal basso. Poi, negli anni, la spontaneità in politica è diventata a volte fin troppo esasperata e ostentata (penso al Papeete Beach). In questo non aiutano i social, la volontà di apparire per forza, anche quando non hai nulla da comunicare. Vedo con simpatia la Leopolda e Calenda, persona di grande forza a cui sicuramente mi sento legato da un ragionamento più liberale sul mondo economico, più innovatore, più concreto. Faccio parte del mondo moderato, guardo al ceto medio, alle persone che producono e lavorano. Culturalmente vengo da lì, da un mondo che ha bisogno di riforme, che chiede concretezza a fronte di una grande lentezza»

 

E a livello locale?

«L’Amministrazione è appena partita. Personalmente sono un propositivo, auguro sempre un buon lavoro a tutti, maggioranze e opposizioni. Non mi ha mai interessato l’avversario, il nemico e non lo dico con ipocrisia. La spontaneità e la genuinità, la forza di dire quello che si vuole e quello che si è, in modo a volte anche provocatorio, per me sono doti necessarie. Sono felice, devo dirlo, del rafforzamento dei rapporti tra commercianti e amministrazione. Spero che anche eventi quali Concentrico, per dirne uno su tutti, possano avere nuovamente un futuro» 

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