Il regista Paolo di Nita portavoce del disagio dell'imprenditoria culturale

Nove mesi di fermo ma la cultura non rinasce

L’ultimo spettacolo organizzato dalla sua associazione è andato in scena il 23 febbraio. Poi più niente di rilevante, a parte i laboratori didattici e qualche iniziativa estiva. Se ne riparlerà (forse) il 3 dicembre, quando scadranno i termini dell’ultimo Dpcm anti-Covid che, tra gli altri provvedimenti, ha chiuso cinema, teatri, musei e tutti i luoghi della cultura. È fermo da quasi nove mesi Paolo Di Nita, attore e regista teatrale carpigiano nonché presidente dell’associazione Quelli del ’29 che dal 1994 si occupa di gestione dei teatri, di organizzazione di corsi teatrali, di dizione e di rassegne cinematografiche e di produzioni di spettacoli con l’omonima compagnia. Attualmente Di Nita è direttore artistico dei teatri comunali di Rio Saliceto e Bagnolo in Piano, ma ha gestito anche la programmazione del Teatro Eden di Carpi e del Cinema Teatro Lux di Rovereto, chiuso dopo il sisma del 2012 (i lavori per il nuovo progetto sono in corso di svolgimento) e l’organizzazione dell’evento musicale estivo Carpi Summer Fest. «Avevo già programmato le stagioni per i teatri di Rio Saliceto e Bagnolo in Piano, ma con una certa prudenza e lungimiranza perché mi sentivo che non sarebbe andato tutto secondo i piani – racconta Di Nita –. I primi spettacoli erano in calendario per i primi di novembre, quindi non abbiamo fatto in tempo a ripartire. Gli appuntamenti di dicembre sono in stand by, ma la stagione è comunque compromessa perché gli eventi vanno organizzati con largo anticipo, le compagnie hanno bisogno di un certo preavviso. Senza dimenticare che avevamo riconquistato faticosamente il nostro pubblico, spesso titubante e confuso, a riacquistare i biglietti, rassicurandolo sulla certezza degli spettacoli e sulla scrupolosa adozione di tutte le misure di sicurezza».

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