Pertini e quella storia d'amore sepolta nell'oblio

Gira su You Tube, un docufilm dal titolo “Senza conoscere della vita le dolcezze” (sottotitolo: “Gli affetti di Sandro Pertini tra esilio, confino e carcere fascista”) ideato e condotto da Giovanni Taurasi, storico e ricercatore, che va alla scoperta del Pertini meno conosciuto, quello della prima parte della sua vita segnata da una vicenda sentimentale sofferta, soprattutto dalla protagonista femminile, quanto rimasta a lungo ignorata. Il filmato è il risultato del lavoro compiuto dallo stesso Taurasi sulle carte del fascicolo relativo al detenuto Pertini Alessandro, conservate presso il casellario giudiziario dell’Archivio centrale dello Stato di Roma. E la sua realizzazione, patrocinata dall’Istituto storico di Modena e dal Centro documentazione Donna di Modena, per la collaborazione dell’Anppia (Associazione perseguitati politici antifascismo), è stata resa possibile dai contributi del Comune di Modena, della Fondazione di Modena e del Comitato per la storia e le memorie del Novecento. Ma quale Pertini rivela il filmato? Non certo quello che tutti conosciamo, il militante antifascista, l’attivo dirigente socialista, cresciuto alla scuola di Gaetano Salvemini, Filippo Turati e Claudio Treves, perseguitato dal regime, esule in Francia, imprigionato, finito al confine, prima di assumere un ruolo di primo piano nella lotta di liberazione, diventando successivamente parlamentare e poi Presidente della Camera e infine, dal 1978 al 1985, Presidente della Repubblica. Questo Pertini, mai impegnato in incarichi di governo, ma sempre e solo nelle istituzioni, fino all’ascesa al Quirinale da dove saprà conquistarsi un larghissimo consenso e la fama di Presidente “più amato dagli Italiani” (“un partigiano come Presidente”, cantava Toto Cutugno), questo Pertini, si diceva, è quello che compare all’inizio del filmato, intervistato da Enzo Biagi dopo il suo ritiro dalla scena politica.