Netta presa di distanza dagli orientamenti del centro romano

5 Stelle: noi mai con il Pd. Grazie, ma si sapeva già

Può anche darsi che nessun glielo abbia chiesto. A ogni buon conto il Movimento 5 Stelle di Carpi ha tenuto a far sapere che mai e poi mai verrà ad accordi con il Pd locale. Lo ha precisato in un post ufficiale. Lo ha ribadito la consigliera Monica Medici in una intervista al Carlino che non lascia adito a dubbi: la campagna elettorale di Alberto Bellelli è stata uno spot, gli atti del suo governo marcano solo distanze, che si parli di Aimag o recupero del biscione, di sovrappassi sulla Losi o verde pubblico, consumo di suolo, ospedale od organizzazione della Polizia municipale. Non sembra uno di quei no talmente insistiti da preludere a un sì molto condizionato: è una serranda abbassata, un muro. Del resto, sarebbe stato strano il contrario. Non si trascorre tanto tempo in Consiglio comunale battagliando aspramente da trincee opposte, per dimenticare di colpo tutto quanto, solo perché lo vogliono a Roma o lo ha deciso la piattaforma Rousseau in nome della stabilità del governo Conte. C’è un solco di incommensurabilità – verrebbe da definirla perfino antropologica – tra Medici e Bellelli, arrivata a lambire le aule giudiziarie, che fa capire anche dal piccolo angolo di Carpi quanto lontani dalla realtà, pretenziosi e astratti siano certi disegni di ingegneria partitica o certi calcoli di convenienza elettorale fatti dalle centrali romane di Pd e 5 Stelle.

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