Camere ardenti, diffida dell’Efi contro i tabelloni pubblicitari

E’ stata inviata ieri via Pec la diffida da parte dell’Efi, associazione Eccellenza Funeraria Italiana, contro i tabelloni pubblicitari apparsi da qualche settimana di fronte all’ingresso delle camere ardenti dell’ospedale “Ramazzini” di Carpi. “Riteniamo che la presenza indiscriminata di pubblicità da parte di alcune agenzie funebri leda l’immagine dell’ospedale stesso – scrive Ugo Borghi, presidente dell’Efi - luogo dove le persone si recano per ricevere cure e non per scegliere l’Impresa funebre a cui rivolgersi nel caso le cose vadano male. Ciò comporta, agli occhi del cittadino medio, l’apparenza di una privatizzazione di un servizio pubblico ad opera di una sola impresa. Un ospedale pubblico deve garantire la piena concorrenzialità e non può agevolare in tale maniera la visibilità di un singolo privato a danno della concorrenza. Questo per la ragione che una struttura sanitaria pubblica è punto di riferimento e di fiducia per la cittadinanza, pertanto l’agevolazione di privati, che peraltro offrono servizi di rilievo sociale, costituisce una sleale concorrenza tra imprese, che dovrebbe essere invece garantita e tutelata da un pubblico servizio, quale un ospedale e la relativa camera ardente. Chiediamo che entro 15 giorni dal ricevimento della presente si possa, in accordo con il Comune, decidere di eliminare o semplicemente oscurare la pubblicità sulle bacheche in questione, al fine di ripristinare il dovuto decoro ad un Istituto di cura pubblico”.

La diffida è stata inviata al Comune di Carpi, alla direzione Sanitaria dell’ospedale di Carpi e al responsabile delle Camere mortuarie del “Ramazzini”. Nel caso in cui non venisse soddisfatta – prosegue l’Efi – si procederà con ulteriore diffida all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni e del Mercato.