Come sta il Ramazzini post Covid? La consigliera Pd insoddisfatta della risposta dell'Ausl

Non accade spesso in Consiglio comunale che un consigliere di maggioranza, autore di una interrogazione, si dichiari insoddisfatto delle risposta di un “suo” Assessore. Ma neppure che lo stesso Assessore lasci intendere di condividerne l'insoddisfazione, avendo entrambi, sia pure con toni diversi, lo stesso riferimento polemico: in questo caso l'Ausl di Modena. Il caso si è verificato nel corso dell'ultimo Consiglio del 28 aprile scorso. A presentare un'interrogazione su quali strascichi organizzativi abbia lasciato sul Ramazzini la bufera del Covid e come l'ospedale si stia preparando a ripartire, era stata Cristina Luppi, del gruppo Pd-Carpi2.0. A risponderle ha provveduto l'assessore alla Sanità e ai Servizi sociali Tamara Calzolari (nella foto, da sinistra) che ha dato lettura delle informazioni ricevute dall'Ausl tramite la Direzione sanitaria. (segue)

 

La lettera consisteva in pratica in una fotografia dell'attuale assetto dell'ospedale. Elencava infatti gli 84 posti letto fra ricoveri e day surgery distribuiti fra le varie componenti dell'area chirurgica (Chirurgia generale, Ortopedia e Traumatologia, Otorino e Urologia che si dividono 28 posti, Oculistica che è solo ambulatoriale, Ginecologia che dedica sei dei suoi 16 posti letto a degenti sospette di Covid). E proseguiva con un ulteriore elenco dei 131 letti sui quali possono contare le unità di Medicina Prima (22), Medicina Seconda (14 più 2 ad alta intensità), Neurologia (8 più 4 della stroke unit), Lungodegenza (20), Cardiologia (11 più 4 di Unità di terapia intensiva cardiologica), Rianimazione (8), Pediatria (12), Ostetricia (16), Medicina d'urgenza (6). la comunicazione terminava con un accenno alla gestione dei due blocchi operatori chirurgici (quattro del Blocco A e sei del Blocco B) alla quale si aggiunge l'attività di Endoscopia digestiva, per un totale 55 sessioni settimanali della durata media di sei ore ciascuna.

 

«E' un elenco asettico, tipo pagella, con numeri che non dicono nulla su un prima e su un dopo pandemia – ha replicato cortese, ma decisa l'interrogante Cristina Luppi –. Il senso della nostra interrogazione era un altro, quello di capire che cosa abbia comportato nella riorganizzazione del nostro ospedale un fenomeno così importante come il Covid, come stia ripartendo il Ramazzini e quali segni siano rimasti di una riorganizzazione che può aver lasciato anche strascichi negativi. Né viene chiarito che cosa significhi quell'elenco di posti letto rispetto al fabbisogno. Insomma, non ho capito quale situazione post pandemica ci troviamo a dover affrontare al Ramazzini e dove vengano collocati i casi Covid oggi» (si saprà poi che sono otto i contagiati ricoverati). Intervenendo subito dopo, l'assessore Calzolari si è di fatto allineata all'insoddisfazione della consigliera, assicurando che si farà «...portavoce presso l'Ausl, chiedendo di ricevere maggiori informazioni». L'impatto della pandemia, aveva riconosciuto poco prima, «...ha creato un ritardo e abbiamo appreso dall'Assessore regionale alla Sanità, Raffele Donini, a Carpi nei giorni scorsi, che è stata lanciata una iniziativa di sviluppo biennale per recuperare l'attività dei blocchi operatori e di tutta la medicina ambulatoriale e specialistica».