Hospice: il progetto c’è Ora servono tre milioni
Il cammino sarà ancora lungo, certamente molto più lungo di quanto non ci si sarebbe aspettati e di quanto non si sarebbe voluto (tanto che le critiche al progetto non si risparmiano, almeno sul web), ma alla fine l’Hospice, la struttura per ospitare i malati nel loro difficile ultimo tratto di cammino, ci sarà e non sarà un “reparto ospedaliero” ma, nelle intenzioni, una residenza confortevole e piena di luce, immersa nel verde, per dare conforto sino all’ultimo ai pazienti e a coloro che li accompagneranno amorevolmente con le cure palliative sino alla fine. Questa è l’intenzione della Fondazione Hospice San Martino che, un anno dopo la sua costituzione, giunta al termine di un lunghissimo periodo di gestazione, ha presentato il progetto dell’Hospice che sarà realizzato a San Possidonio, sull’area della ex fornace di Budrighello acquistata per 232 mila euro, sulla strada che congiunge Carpi a Mirandola poco dopo il ponte sul Secchia dopo Rovereto. Tempi lunghi si diceva: quindici anni per arrivare a costituire la Fondazione Hospice, fortemente voluta dalle associazioni dei malati oncologici di Carpi e di Mirandola, più di un anno per arrivare alla presentazione del progetto, un altro anno per trovare un milione di euro che mancano all’appello per finanziare in toto l’operazione, e due anni per costruire l’edificio e mandarlo a regime. Il tutto per quattordici po-sti in una struttura che vuole andare a coprire un grande bisogno, non coperto dalle strutture ospedaliere presenti in provincia di Modena.