Chieste nuove risorse per finanziare il deficit dell'Ausl e per sostenere i punti nascita

I conti della sanità modenese esaminati dal Consiglio Provinciale

Dopo l'esame (e l'approvazione) del bilancio preventivo dell'Ausl e dell'Azienda Ospedaliero Universitaria, avvenuto martedì scorso in sede di Conferenza territoriale socio-sanitaria (Ctss), i conti dell'Azienda Sanitaria Locale (con il suo deficit preventivato di 76 milioni di euro) e quelli dell'AOU (altri 42,5 milioni) sono stati esaminati dall'asseblea della Provincia di Modena. 

Durante il dibattito, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato che "come presidente della Ctss, sia stata inviata al Governo una lettera per sottolineare quanto il significativo rincaro dei prezzi delle materie prime e il disavanzo di spesa corrente, oltre ai significativi costi Covid non ancora coperti completamente delle due Aziende Sanitarie provinciali rischi di tradursi nella difficoltà a dar corso agli investimenti previsti dal Pnrr, con ricadute sull’efficienza del servizio e quindi, anche dei punti nascita. Pur avendo approvato i bilanci delle aziende sanitarie – ha concluso Muzzarelli – preoccupa sapere che nella programmazione economica nazionale sia prevista una riduzione, per i prossimi anni, del rapporto spesa sanitaria/pil, passando da un 7 per cento nel 2022 al 6,2 per cento nel 2025".

Il Consiglio Provinciale ha approvato - in tema di Sanità - un ordine del giorno presentato dalla consigliera Monja Zaniboni, capogruppo di maggioranza del gruppo “Insieme per una nuova Provincia” e approvato dal consiglio provinciale con i voti contrari dei consiglieri Platis, Santoro e Zavatti, discusso insieme ad un’altra mozione, non approvata dall’aula, presentata dai consiglieri Antonio Platis di Forza Italia e Luigia Santoro di Uniamoci, che chiedeva tra l’altro un incontro del consiglio con l’Ausl di Modena e sollecitava la Regione Emilia-Romagna ad integrare la relazione inviata al Ministero per il punto nascita di Mirandola alla luce della nuova relazione dell’Ausl con gli approfondimenti chiesti e presentati in Provincia.

L'ordine del giorno approvato, invece, invita Provincia e Regione ad attivarsi con il Governo affinché si possa coniugare il diritto di nascere con il diritto di nascere in sicurezza, aggiornando i requisiti e gli standard che i punti nascita con volumi di attività inferiori a 500 parti all’anno devono possedere e sollecitare quanto contenuto nella lettera che il presidente della Ctss Gian Carlo Muzzarelli ha recentemente inviato al Governo per sostenere l’iniziativa del presidente Bonaccini a sostegno della delibera regionale 1803 dello scorso 24 ottobre sul mantenimento dei punti nascita con volumi inferiori a 500 unità.